22/07/2024nubi sparse

23/07/2024pioggia debole e schiarite

24/07/2024pioviggine e schiarite

22 luglio 2024

Montebelluna

Processo Veneto Banca: “Il comune di Montebelluna tira fuori il coniglio dal cappello ora?”

Le affermazioni di sindaco e vicesindaco non sono piaciute ad alcuni truffati dalle popolari in particolare a Maria Teresa Roda che critica severamente soprattutto le uscite di Borgia

| Ingrid Feltrin Jefwa |

immagine dell'autore

| Ingrid Feltrin Jefwa |

Processo Veneto Banca

MONTEBELLUNA Maria Teresa Roda è una personalità molto nota e stimata in tutto il Montebellunese, dirigente scolastica in pensione si è impegnata lungamente anche nel Movimento cooperazione educativa e da sempre è molto attenta alle vicende politiche e alla vita sociale del territorio. Oggi interviene con un piglio particolarmente energico sulla vicenda processuale di Veneto Banca, biasimando le dichiarazioni del sindaco di Montebelluna ma in particolar modo quelle del vicesindaco Borgia che di recente in un network privato aveva anche ipotizzato la costituzione di parte civile del Comune nel processo.

«Il 4 febbraio il Giudice de Bortoli ha emesso la sentenza che ha condannato Consoli a 4 anni per i reati di ostacolo alla vigilanza e falso in prospetto in relazione al fallimento di Veneto Banca (l’Aggiotaggio è stato prescritto); è quindi seguita l’udienza preliminare per il filone di “associazione a delinquere-truffa” in cui oltre a Consoli sono coinvolti anche altri alti funzionari per truffa e valutazione errata delle azioni; non entro nel merito del corso delle azioni legali e delle molto vicine prescrizioni; entro nel merito di quanto apparso sui giornali in questi giorni»: premette Roda entrando poi nel vivo della questione.

“Il sindaco di Montebelluna Bordin ha di recente dichiarato che questo è solo l’inizio della giustizia, di quanto è stato fatto da lui e dal suo predecessore Marzio Favero che ha “addirittura” (con enormi sforzi dico io) promosso ai tempi del tracollo un ordine del giorno che è stato votato in consiglio comunale. Ma ha visto la madonna di Lourdes? Recentemente? Montebelluna è stato l’epicentro di un terremoto e non si è mossa una paglia ed il Governatore ha messo in piedi il centro di ascolto contro i suicidi come maggiore iniziativa della Regione? Dico io. Ma ci sono o ci fanno?”.

Roda sottolinea che questo non può essere “un inizio di giustizia”, dato che la prescrizione dei reati è alle porte per tuti i tronconi processuali. Inoltre, ci tiene a dice che: “Degli 80.000 risparmiatori iscrittisi due anni fa nella piattaforma per il Fondo risparmiatori (ndr FIR), per avere il famoso 30%, non tutti ancora sono stati risarciti. La commissione Consap ha la velocità di una tartaruga ed è intasata da cavilli burocratici e da richieste assurde di documenti già presentati. Questo significa che si presume avanzino dai 200/ai 300 milioni da redistribuire agli stessi che hanno già avuto il 30%; ma quanto tempo si dovrà ancora aspettare, in tempo di Covid per avere qualche altro migliaio di euro?”

Se il risarcimento monetario sta assumendo i contorni di un miraggio anche un risarcimento morale sembra poco probabile. Maria Teresa Roda, quindi, prosegue facendo notare che: “… sta andando tutto in prescrizione e le 600 persone che hanno chiesto di potersi costituire parte civile non hanno alcuna possibilità realistica di proseguire in causa perché Consoli risulta quasi nullatenente». Prosegue poi con una serie di quesiti: “È vero che il Comune ha offerto ai bisognosi 1.000.000? Lo ha fatto con delibera? Come mai non è mai stato detto pur nel rispetto della Privacy? Perché lo deve dire Borgia (ndr, il vicesindaco) facendosi intervistare in televisione?”

E ancora: “Borgia aveva detto che forse il Comune, in udienza preliminare a Treviso, avrebbero valutato se costituirsi parte civile; è una posizione discussa in consiglio comunale, con che esiti? C’è un verbale da andarsi a leggere? Non si è costituita la Regione, non si è costituito Marzio Favero nei tempi brucianti, mentre il Comune di Vicenza si è subito costituito parte civile. Ora tirano fuori il coniglio dal cappello?”. Ad ogni modo alla prima udienza, il momento giuridico in cui c’era modo di costituirsi parte civile, in tale senso non è successo nulla.

Quindi Maria Teresa Roda prosegue severa sul vicesindaco: “Uno che parla di una cosa che non sa neppure cosa sia (non l’ho mai visto alle assemblee?) – ma le perplessità non risparmiano nemmeno il sindaco -. Cosa significherebbe che la giustizia comincia ora? E cosa pensa davvero di fare il Sindaco? Chiedere l’avvio di un FIR n 2? Ce lo dica. Penso che davvero sarebbe utile smontare alcune fake; fermo restando che anche la sentenza non è ancora depositata ed alcuni dettagli si sapranno solo dopo che sarà resa pubblica per intero”.

Insomma, per Roda le perplessità sono tante e non nasconde il dubbio che gli amministratori pubblici parlino a ruota libera, tardivamente e con limitata cognizione della tematica: dubbio che a dirla tutta ha sfiorato anche altri non solo Maria Teresa Roda. Infatti, non è dato capire perché solo ora s’ipotizzino iniziative, che poi di fatto non hanno avuto seguito. 

In realtà qualcosa si potrebbe ancora fare. Già perché la politica ha il potere di sollecitare e allora perché partendo dagli amministratori locali, magari sostenuti anche dalla Regione non viene chiesto un tavolo Consap per sveltire le procedure di chi ancora non ha avuto il 30% dei risparmi sottrattigli?

Ma le azioni politiche attuabili sono anche altre. Si potrebbe infatti chiedere un fondo che vada a ristorare chi dimostra di essere stato truffato, eliminando l’ostacolo del 30%. Va infatti rammentato che  con la legge finanziaria 2006 (l'art. 1, comma 343, della legge n. 266 del 23 dicembre 2005) è stato istituito, presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, a decorrere dall’anno 2006, un apposito fondo con il fine di indennizzare i risparmiatori che, rimasti vittime di frodi finanziarie, abbiano subito un danno ingiusto, non altrimenti risarcito.

Il fondo è alimentato dagli importi provenienti dai conti correnti e dai rapporti bancari, definiti come dormienti all’interno del sistema bancario, perciò, gli amministratori locali potrebbero sollecitare ai parlamentari eletti in veneto di verificare, attraverso un esame del bilancio dello stato (capitolo 3382) quanti ulteriori “fondi dormienti” si siano accumulati in questi anni. Risorse che potrebbero rispondere alle richieste dei truffati che di certo apprezzerebbero l’impegno di chi si spendesse per dare finalmente un aiuto concreto alle migliaia di famiglie che hanno visto dissolversi i risparmi di una vita.
 

 


| modificato il:

foto dell'autore

Ingrid Feltrin Jefwa

SEGUIMI SU:

Leggi altre notizie di Montebelluna
Leggi altre notizie di Montebelluna

Dello stesso argomento

vedi tutti i blog

Grazie per averci inviato la tua notizia

×