Castelfranco, le richieste delle associazioni sulla sicurezza stradale sono rimaste lettera morta
Il Comune, sordo alle istanze dei cittadini, non risponde al grido d’allarme di chi invoca più sicurezza
CASTELFRANCO – Le associazioni Amici della Bicicletta FIAB Castellana, “Non correre, accorri”, il Coordinamento Quartieri e Frazioni di Castelfranco Veneto e il Gruppo Naturalistico Le Tracce di Castelfranco Veneto hanno fatto il punto della situazione in città per quanto concerne la sicurezza di chi si muove sulle strade cittadine, in particolare ciclisti e pedoni, mappando i punti critici e le barriere architettoniche nel territorio comunale di Castelfranco Veneto. «Nel corso del 2023 abbiamo sollecitato in più occasioni l’Amministrazione Comunale e l’ufficio Lavori Pubblici segnalando situazioni di pericolo, proponendo soluzioni o fornendo consulenza con osservazioni sulle opere in fase di progettazione – spiegano i portavoce delle organizzazioni castellane -. In particolare, con una relazione inviata via PEC il 3 maggio 2023 chiedevamo la messa in sicurezza di alcuni tratti della ciclabile di via Sile e via Borgo Treviso, la più utilizzata di Castelfranco Veneto. Non avendo ricevuto risposta, dopo aver segnalato più volte la necessità di eliminare i manufatti in cemento, abbiamo fatto protocollare in data 16 novembre 2023 una lettera per chiedere la messa in sicurezza e il ripristino della suddetta ciclabile secondo le linee guida del Piano Generale della Mobilità Ciclistica 2022 - 2024 (GU Serie Generale n.239 del 12-10-2022) e il decreto del MIT n. 000043 del 2 ottobre 2020 in risposta ad un ricorso di FIAB a Faenza a proposito degli ostacoli sulle ciclabili».
Ma altre richieste sono state inoltrate: «Sempre con lo scopo di salvaguardare le persone che usano la bicicletta, soprattutto chi va a scuola o a lavoro, abbiamo fatto protocollare in data 30 novembre 2023, anticipata da un colloquio con l’Assessora Pavin, un’altra lettera in cui chiedevamo all’Ufficio Lavori Pubblici di intervenire sul tratto di via Larga interessato dal cantiere del nuovo sottopasso. Il cantiere, infatti, ha interrotto tutti i collegamenti ciclabili o poco trafficati dal centro di Castelfranco a Campigo e Resana, creando una pericolosa promiscuità in via Larga che, a dispetto della toponomastica, in quel tratto è molto stretta». Quindi l’amara considerazione a fronte di segnalazioni e istanze rimaste lettera morta: «In nessuno dei casi presentati abbiamo potuto apprezzare delle azioni, né tecniche, né politiche. Abbiamo invece dovuto subire l’aumento delle installazioni di archetti, anche sulla ciclabile di via Sile, che aumentano le situazioni di potenziale pericolo. Com’è possibile che il dialogo costante con Assessore, Dirigente e Tecnici, invece di portare a un aumento della sicurezza e della continuità delle infrastrutture ciclabili, si traduca invece e purtroppo in scelte che penalizzano le persone che vanno in bicicletta? E come e quando saranno spesi i 100 mila euro stanziati nel 2023 per la manutenzione delle infrastrutture ciclabili?»