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03 novembre 2024

Ciclismo

Altri Sport

Da Venezia a Pechino in bicicletta, nel segno di Marco Polo

L’impresa di Fiorin e Facchinetti per i 700 anni dalla morte dell’esploratore: 12mila km in 100 giorni

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Da Venezia a Pechino in bicicletta, nel segno di Marco Polo

CINA – Alberto Fiorin e Dino Facchinetti, i due ciclisti della spedizione Marco Polo a pedali partiti il 25 aprile da Venezia alla volta di Pechino, hanno raggiunto il confine cinese a Korgas, completando così la terza fase del loro lungo viaggio, l’attraversamento di tutta l’Asia Centrale.
Questo tratto, cominciato il 30 maggio con l’ingresso in Turkmenistan, ha visto i due ciclisti pedalare lungo Uzbekistan, Kazakistan, Kirghizistan, e ancora Kazakistan, prima di varcare l’ultima frontiera delle tredici attraversate, quella della Cina. All’arrivo a Pechino, ora, mancano 4500 chilometri: un terzo della distanza complessiva, pari a 12000 km, che, secondo la tabella di marcia prevista, sarà completato in un mese, con l’arrivo nella capitale cinese previsto giovedì 1° agosto. Diverse sono state le criticità affrontate in questa fase del viaggio, dovute prima di tutto alle condizioni climatiche estreme: il grande caldo patito durante l’attraversamento del deserto turkmeno, per lunghi tratti al di sotto del livello del mare, e il forte vento contrario che, in un’area quasi del tutto priva di luoghi di riparo e di ristoro, ha costretto i due ciclisti a pedalare prima nelle ore notturne e, poi, ad abbreviare il percorso con un trasferimento su quattro ruote fino al confine uzbeko.
Superate anche le difficoltà tecnologiche - in Turkmenistan è negato l’accesso ai principali social media occidentali – l’attraversamento dell’Asia Centrale ha offerto una cornice di straordinaria bellezza a partire dall’Uzbekistan e dai suoi centri storici, Bukara e Samarcanda, con i suoi monumenti dell’epoca di Tamerlano, passando per le vette innevate dello Tian Shian in Uzbekistan, fino ad Almaty in Kazakistan, dove Fiorin e Facchinetti hanno potuto effettuare un check-up meccanico alla sede locale della Wilier Triestina, partner tecnico della spedizione. A Pechino, i due viaggiatori saranno ricevuti all’Ambasciata Italiana per l’ultimo dei cinque appuntamenti istituzionali della spedizione, per consegnare, simbolicamente, quel messaggio di pace e solidarietà partito da Venezia, con il sostegno del Comune della città lagunare e della Regione Veneto, all’estremità della Via della Seta.
“Nel corso del viaggio, il nostro messaggio si è sempre più arricchito di nuovi significati e declinazioni grazie all’incontro e allo scambio con tutte le persone conosciute lungo la strada”, commenta Alberto Fiorin. “È questa la vera ricchezza del nostro viaggio: non ci saremmo mai aspettati tanta accoglienza, gentilezza e curiosità nei nostri confronti. Sono incontri che riempiono il cuore, ma anche testimonianze utili di come cambia e si evolve il mondo a latitudini così remote dalle nostre. Grazie al ritmo lento e contemplativo della bicicletta, osserviamo ogni giorno come gli altri paesi affrontano le sfide che riguardano il futuro di tutti, dalla transizione energetica alle nuove forme di mobilità sostenibile. La sensazione è quella di pedalare lungo la storia, viva e velocissima, del nostro presente.”


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