Il "trevigiano" Tadej Pogačar
Il vincitore di Giro e Tour 2024 era noto da tempo in provincia. Il ricordo di Sandro Bolognini
| Redazione |
PONZANO - In tanti se lo ricordano in provincia di Treviso. Tadej Pogačar vinse l’ultima gara da dilettante alla 49esima edizione del Trofeo Bianchin, a Paderno di Ponzano, che Elio Zanatta, presidente del Velo Club Bianchin, aveva fortemente voluto per ricordare il professionista Gianfranco Bianchin di Nogarè, morto annegato a Pescara prima del Trofeo Matteotti l’1 agosto 1970.
Le cronache del 23 settembre 2018 (sui quotidiani il 24 settembre) riportano. “Ancora lui! Un eccellente Tadej Pogacar (Slovenia National Team), dopo la vittoria del Tour de l’Avenir e del Giro del Friuli, torna al successo sulle strade italiane andando a cogliere una strepitosa vittoria al 49° Trofeo Bianchin, alla fine di una lunga fuga cominciata dopo 78 chilometri di gara, confermando ancora una volta di essere lui l’uomo da battere ai prossimi Campionati del mondo di Innsbruck.
LA CRONACA DELLA GARA
I primi 75 chilometri pianeggianti sono stati corsi ad una andatura sostenutissima che ha visto il gruppo annullare tutti i tentativi di fuga. Verso il primo GPM sulla Presa X del Montello nasce la fuga di giornata composta da Tadej Pogacar (Slovenia), Andrea Bagioli (Team Colpack), Clement Champoussin (Chambèry Cyclisme Formation), Flavio Tasca (Work Service Videa Coppi Gazzera), Samuele Zoccarato (General Store Bottoli), Nicola Genuin (Gaiaplast Maglificio Bibanese) e Simone Zandomeneghi (Iseo Serrature Rime Carnovali).
Un’indomabile Pogacar vince i cinque GPM della giornata. Lo sprint finale vede un entusiasmante testa a testa fra Bagioli e Pogacar risolto solo dal fotofinish in favore di quest’ultimo che con un formidabile colpo di reni riesce a bruciare un altrettanto bravissimo Bagioli. “Oggi sentivo di stare bene e in salita ho provato più volte ad accelerare ma i miei compagni di fuga non mi hanno lasciato spazio. Sono felice di aver vinto su questo traguardo così prestigioso. Si tratta di un risultato importante che mi da ancora più entusiasmo e fiducia in vista del Campionato del Mondo in linea di Innsbruck” ha spiegato dopo il traguardo un sorridente Tadej Pogacar.
Terzo Clement Champoussin, fatalità di Nizza, dove il Giro di Francia numero 111 ieri è terminato, ora professionista. Corre per il team Arkéa-B&B Hotels; è professionista dall'aprile 2020.
Ordine d’arrivo del 49° Trofeo G. Bianchin
1° Tadej Pogacar (Slovenia) che compie i 163 km in 3h42’55” alla media dei 43,873 km/h 2° Nicola Bagioli (Colpack) 3° Clement Champoussin (Chambery) a 1”, 4° Flavio Tasca (Work Service) a 4” 5° Samuele Zoccarato (General Store Bottoli) a 29” 6° Cristian Rocchetta (General Store Bottoli) a 2’04” 7° Mirco Sartori (Mastromarco) 8° Tommaso Fiaschi (Mastromarco) 9° Leonardo Marchiori (Zalf Euromobil Désirée Fior) 10° Emanuele Favero (Cyberteam)”.
Di lui si ricorda Cristian Rocchetta, ex dilettante dell’Uc Trevigiani, nato nello stesso anno di Tadej, nel 1998. Corse anche il Giro del Friuli assieme a quello che si rivelò un fuoriclasse, Cristian quel 23 settembre se lo ricorda eccome: “Quel giorno attaccò presto sul Montello e vinse tutti i gran premi della montagna. Io dovetti restare fermo perché c’era Zoccarato della mia squadra in fuga. Poi la Zalf tirò tutto il giorno per riprendere la fuga con Pogačr. Ma lui resistette e si vedeva già di che pasta era fatto. Complimenti a lui e per tutta la carriera che ha fatto e che deve ancora percorrere”.
Ricordo trevigiano di Tadej Pogačar. Antonio Rossetto, di Camalò, il paese del professionista Adolfo Grosso, con la bici Colnago di Tadej Pogačar: gli fornisce le borracce dell’azienda Élite dove è consulente-manager.
Sandro Bolognini
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