DONATORI TREVIGIANI SEMPRE GENEROSI
L'obiettivo dell'Avis provinciale è, però, quello di incrementare il numero di iscritti
| Laura Tuveri |
Treviso _ I donatori di sangue trevigiani continuano a dimostrarsi generosi nei confronti delle regioni più bisognose. L’Avis provinciale registra 2.250 cessioni extraregionali nel corso del 2007, per sostenere le momentanee carenze di sangue di Lazio, Sicilia, Emilia Romagna e Lombardia. Ma altre centinaia di sacche sono state trasferite anche a Padova, dove gli enormi consumi di sangue degli ospedali non riescono a trovare, da tempo, un’adeguata risposta locale. E’ il dato che emerge dalla 51^ assemblea dell’Avis provinciale. “Ad uno ad uno dei nostri donatori va il ringraziamento da parte dei dirigenti dell’associazione che ogni giorno sono in prima linea, perché l’organizzazione della raccolta si svolga al meglio – ha esordito il presidente provinciale, Gino Foffano – ma soprattutto da parte dei malati che del loro sangue hanno beneficiato. Troppo spesso la gente dimentica che il sangue non si fabbrica in laboratorio e che solo il gesto del dono volontario permette agli ospedali di curare e di salvare vite umane”. Dono che nel 2007 ha permesso all’Avis provinciale di raggiungere quota 48.053 sacche donate che - pur non avendo uguagliato il record delle 48.245 dell’anno precedente - hanno garantito l’autosufficienza di sangue nella Marca.
“Con soddisfazione possiamo dire che è stato un anno sereno dal punto di vista delle necessità, della gestione e della programmazione della raccolta – ha continuato Foffano - che nei nostri ospedali non c’è stata mai carenza di scorte di sangue e che abbiamo trascorso l’estate senza la necessità di chiamare i donatori per particolari emergenze, e lo stesso si può dire del periodo natalizio”.
Il merito di questi risultati, va delle iniziative di sensibilizzazione, in testa la campagna estiva “Uniformi nel donare”, della costanza degli oltre 33 mila donatori volontari, dell’impegno di medici e paramedici e di decine di dirigenti avisini. Quegli stessi dirigenti che, in rappresentanza delle 90 Avis comunali della provincia, si sono riuniti a Motta presso il palazzetto dello sport per ripartire da questi dati e per guardare alle prossime sfide. La più grande sfida che attende l’associazione riguarda la messa a norma delle unità di raccolta esterna (servizi mobili) in applicazione alla legge 22 del 2002 e che, in provincia di Treviso, interessa i due terzi delle sedi Avis. Gli obblighi da adempiere per l’accreditamento e la certificazione, che riguardano anche tutti i Centri trasfusionali, sono molti e severi e riguardano tutto il percorso della sacca di sangue, sin dall’ambiente in cui avviene il prelievo, passando attraverso controlli di tutti i tipi. “Le nuove norme a cui siamo tenuti ad adeguarci sono giustamente severe – spiega il presidente Foffano – e sono in linea con i nostri obiettivi di sempre: qualità e sicurezza. A preoccuparci, però, sono i costi davvero altissimi di tale adeguamento, soprattutto per quanto riguarda le attrezzature tecnologiche di massima precisione (basti pensare che una sola bilancia costa 1.600 euro). Costi che dovranno in gran parte essere sostenuti dalla nostra Associazione –conclude Foffano - ma per coprire i quali richiamiamo l’attenzione di tutti i soggetti: politici, economici e sociali. Una volta emanata una legge, non si può lasciare al volontariato tutti gli oneri applicativi, specie se in gioco c’è qualcosa come il sangue!”. L’altra grande sfida è incrementare il numero dei nuovi donatori, che nel 2007 ha registrato un calo. Anche se l’autosufficienza è al momento garantita, infatti, occorre poter contare sul ricambio generazionale per poterla mantenere nel tempo. Per questo l’Avis provinciale, con la collaborazione delle sue comunali, ha incontrato migliaia di studenti, e ha promosso un concorso di idee all’Istituto d’Arte “B. Munari” di Vittorio Veneto da cui è uscito il nuovo manifesto Avis 2008 (opera della studentessa vincitrice, Chiara Buriola). E per questo sarà proprio la Marca trevigiana ad ospitare, quest’anno, il terzo “Forum interregionale dei Giovani Avis”.