Un concorso, Otto-panche, due architetti veneti i vincitori
Alberto e Guido, primi classificati
CORTINA D'AMPEZZO - Due giovanissimi architetti veneti si sono aggiudicati il primo premio di “OTTOPANCHE”, seconda edizione del concorso di design indetto da Cortina Turismo_CORTINA.TOP Living, con il Patrocinio della Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano e del Comune di Cortina d’Ampezzo. Obiettivo del bando: valorizzare l’artigianato ampezzano attraverso il coinvolgimento di creativi internazionali chiamati a progettare, dopo il successo delle “culle trasformiste” della prima edizione, delle panche da contemplazione che saranno realizzate dagli artigiani di Cortina.
Venerdì 12 settembre si è tenuta in sala cultura l’esposizione al pubblico degli 8 modellini finalisti con la proclamazione e premiazione dei 3 progetti vincitori. Presente la giuria internazionale al completo – Kuno Prey, professore della Facoltà di Design e Arti della Libera Università di Bolzano e ideatore del concorso; Ineke Hans, designer (Arnhem, Paesi Bassi); Michele Merlo, architetto e vicepresidente della Fondazione Architettura Belluno Dolomiti; Roberto Zambelli, artigiano (Cortina d’Ampezzo), Stefano Zardini fotoreporter ed esperto di design (Cortina d’Ampezzo) e Carola Zwick, professore di product design (Berlino) –, il presidente di Cortina Turismo Stefano Illing e il direttore Cinzia Confortola, assieme all’Assessore allo Sport e Turismo del Comune di Cortina, Marco Ghedina. Progettate per accogliere la persona, farla abbandonare a istanti di quiete, di calma, di meditazione e silenzio, le panchine nascono dall’idea di stimolare riflessioni, stupori e un rinnovato contatto con la natura. Di riscoprire una socialità – oggi diversa anche se antica – fatta di lentezza, di visi, di voci e di umanità. Perdendo tempo per riappropriarsi del proprio tempo.
Alberto Gallato (1982) di Padova e Guido Posenato (1984) di Vicenza hanno vinto con “Quattro Terzi” per «l’essenzialità e la purezza del design con le quali è stato affrontato e risolto il tema del concorso. La panca progettata offre non solo l’occasione per riposarsi, ma grazie alla struttura che sembra incorniciare il paesaggio, si trasforma anche in punto di osservazione privilegiato del panorama. Le sedute sono di diverse tipologie e possono accogliere più persone. In estate c’è spazio per riporre le biciclette, mentre d’inverno le sedute si adattano all’altezza dello strato nevoso»: ha dichiarato la giuria. Il progetto sarà realizzato dalla falegnameria Lacedelli Cortina.
Il secondo premio è andato a “Piana” disegnata da Claudio Bernardi (1957) architetto parmense e Fabrizio Fiscaletti (1983) architetto di Pesaro (foto sopra), che hanno ideato una struttura minimalista inseribile in svariati contesti e che sembra galleggiare sopra il terreno. L’elemento geometrico e minimale che la caratterizza, crea un dialogo particolare con l’ambiente naturale circostante. La panca permette sedute formali e informali adatte anche a piccoli gruppi e in uno dei quattro angoli è previsto uno spazio per “abbracciare” un albero o altri elementi naturali. Il progetto sarà realizzato dalla Falegnameria Faloppa.
Presenza internazionale quella della terza classificata, la giovane designer francese con studio a Parigi, Elodie Stephan (1985) (foto sopra), che ha portato tra le Dolomiti il progetto “Cimes”: la soluzione scultorea si ispira alle montagne svettanti oltre le nuvole. I due elementi caratterizzanti diventano schienali e sedute per più persone nei diversi lati. Metallo e legno si sposano in un gradevole insieme. Il progetto sarà realizzato dalla Falegnameria Marco Dimai.
La giuria ha inaspettatamente deciso di assegnare anche una menzione speciale a “Bancia” di Elia Borgato (1986), designer veneziano premiato per la simpatica rivisitazione della sedia tradizionale del luogo. A caratterizzare il lavoro, la diversità dei materiali utilizzati che gli conferiscono una particolare estetica contemporanea. Il progetto sarà realizzato dalla Falegnameria Bariza di Roger Alberti.
«Già molti secoli fa - ha commentato l'Assessore al Turismo Marco Ghedina - gli artigiani di Cortina sapevano lavorare il legno in modo eccezionale. È una tradizione che dobbiamo valorizzare. Questo concorso offre all’amministrazione comunale anche l’opportunità di migliorare il nostro contesto urbano»