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05 febbraio 2025

Nord-Est

In ospedale ecco il nuovo reparto per i detenuti 

Sono due stanze di degenza ciascuna da 3 posti letto 

| Ansa |

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In ospedale ecco il nuovo reparto per i detenuti 

PADOVA - Apre in ospedale a Padova un reparto di medicina protetta dedicato all'accoglienza dei detenuti che necessitano di assistenza per patologie che non possono esser affrontate in ambiente penitenziario.

Si tratta di due stanze di degenza (ciascuna da tre posti letto, con bagno in camera), una guardiola ed un locale attrezzato per il personale di Polizia Penitenziaria, un locale sanitario per il personale d'assistenza, ed un altro dove potranno essere svolti i colloqui delle persone detenute.

La struttura è stata realizzata per la sua parte edile nel 2019 - l'utilizzo è stato poi sospeso a causa della pandemia di Covid - ma nelle ultime settimane ha ricevuto una serie di ulteriori interventi e finiture, anche tecnologiche, realizzate dopo una serie di scambi informativi e confronti fra i medici dell'Azienda e i dirigenti dell'Amministrazione Penitenziaria. L'accordo formale per la sua attivazione è stato firmato oggi fra l'amministrazione penitenziaria e l'Azienda Ospedale Università Padova. Il reparto è stato realizzato secondo le linee di indirizzo sull'organizzazione della Sanità Penitenziaria emanate dalla Regione Veneto.

"E' proprio l'intensa collaborazione tra due realtà apparentemente diverse, ma pronte a lavorare in sinergia, che ha permesso la realizzazione di questo reparto particolare, che porta con sé standard davvero alti di cura, accoglienza, sicurezza" ha detto Maria Milano Franco d'Aragona, che dirige il Provveditorato Regionale dell'Amministrazione Penitenziaria del Veneto.

"Abbiamo voluto pensare e realizzare questo reparto - ha detto da parte sua Giuseppe Dal Ben, direttore generale dell'Azienda Ospedale - fornendo il meglio delle tecnologie e puntando a un'accoglienza di qualità per i carcerati che si trovano ad affrontare anche le ulteriori difficoltà di un ricovero presso l'ospedale". Soddisfazione dopo la firma del protocollo d'intesa è espressa anche dalla Regione Veneto, che sulla tematica degli istituti penitenziari ha svolto un intenso lavoro sociale, normativo e sanitario. "La tematica delle carceri è per noi importante - ha comunicato il presidente della Regione, Luca Zaia - Non si tratta di meri luoghi di esecuzione della pena, ma di ambiti ben più complessi, dove il riscatto umano e sociale deve passare anche per il riconoscimento di dignità e valori che concretamente devono diventare strumenti per rendere più strutturato ed efficace il percorso di reinserimento".

 


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