TREVISO - L’ex Ministro per lo Sviluppo Economico, nonché delle Infrastrutture e dei Trasporti del Governo presieduto da Mario Monti e già Amministratore Delegato di Poste Italiane e di numerose altre realtà imprenditoriali di primo piano, Corrado Passera, ha presentato ieri sera, presso la Libreria Canova di Treviso, alla presenza del Sindaco Giovanni Manildo, Io Siamo , recente opera editoriale che si propone di individuare, secondo il punto di vista del ministro, le potenzialità di un Paese che a fatica inizia a scorgere una tenue luce in fondo all’aspro tunnel della crisi e individua le linee programmatiche di un nuovo progetto politico.

Al dott. Passera, per la disponibilità a rilasciare a margine dell'evento, a beneficio dei lettori di Oggitreviso, un’intervista sull’avvio del suo impegno politico dopo l’esperienza dell’esecutivo tecnico, un personale ringraziamento.

Partiamo dall’agenda politica di queste settimane. Parliamo del Jobs Act, la riforma del mercato del lavoro che sta generando non poche fibrillazioni fra le diverse sensibilità del centro-sinistra e che mira a rivedere in un’auspicata ottica di crescita e di incentivo alle assunzioni, le tutele dei lavoratori, sintetizzando anche la prateria delle attuali forme contrattuali. Come valuta l’operato del governo sul punto e quali meriti o criticità solleva?

“Non vedo contenuti, la legge delega è troppo generica, indefinita. Personalmente sono molto favorevole all’apprendistato ma è un ambito poco approfondito. Credo che la reintegra possa esserci solo per i licenziamenti discriminatori, certamente non per i disciplinari. Si parla di questo feticcio del contratto unico a tutele crescenti ma non si specifica quali siano le tutele; si parla di demansionamento ma anche di limiti enormi nell'utilizzare questo strumento. Mi sarei aspettato molta più chiarezza”.

Cos’è Italia Unica oggi e a quale ruolo nello scacchiere politico nazionale aspira? Individuiamo anzitutto, a beneficio dei lettori, una chiara collocazione.

“Tre mesi fa abbiamo lanciato questo progetto, basato sulla visione di un'Italia in grande recupero. Ho scritto il libro “Io Siamo” per spiegare quante opportunità ha questo Paese e come realizzarle, ma anche quanto stiamo rischiando. Noi ci proponiamo di porci come alternativi al PD di Renzi, raggruppando l'elettorato che non si ritrova nella proposta del centrodestra liberale o della costituente popolare e dando una casa ai tanti italiani che oggi non votano”.

Il Presidente del Consiglio ha espresso la volontà di modificare il disegno di legge sull’Italicum, che già così renderebbe arduo un progetto di questo tipo, optando per un sistema che condizioni l’offerta politica promuovendo il bipartitismo. Dinnanzi a questa prospettiva, sicuramente eventuale finché Forza Italia non avrà chiarito in via definitiva la propria posizione in merito così da consentire la modifica del Patto del Nazareno, sembrerebbe necessaria una scelta di campo.

“Secondo me una democrazia che funzioni è fatta di almeno due grandi alternative. Oggi ce n'è una e l'altra non c'è. L'altra è talmente frammentata che fatica a trovare una sua unità intorno a un grande programma ed è la ragione per cui Italia Unica nasce”.

Occorrerà pensare anche alle alleanze, in vista degli appuntamenti che precederanno le Politiche…

“Se per alleanze si intende mettersi insieme, fare cartelli elettorali io sono nettamente contrario ed è Il motivo per cui non sono entrato in scelta civica, che era fatta di somme di vecchi partiti. Abbiamo poi visto come è finita. Bisogna avere il coraggio questa volta di creare una forza politica nuova”.