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28 gennaio 2025

Oderzo Motta

PELLICIARDI: "MI HANNO ABBANDONATO"

Deluso per il mancato sostegno e per le strumentalizzazioni avvenute in campagna elettorale

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PELLICIARDI:

ODERZO - E’ arrabbiato con tutti. Con i politici leghisti, in particolare con il senatore Giampaolo Vallardi e con il governatore del Veneto, Luca Zaia, ma anche con il sindaco di Oderzo, Pietro Dalla Libera. Ciascuno per vari motivi non lo sta aiutando. E’ arrabbiato Daniele Pelliciardi (nella foto) per il mancato funzionamento del gruppo di ronde, gli Osservatori Volontari Opitergini, che ha fondato e che fino a sabato 16 ottobre, data della presentazione della lettera di dimissione al sindaco, ha presieduto e per non aver ricevuto il sostegno economico che gli spettava.


Pelliciardi ,a seguito del barbaro duplice omicidio dei genitori Guido Pelliciardi e Lucia Comin, avvenuto a seguito di una rapina, nell’abitazione della coppia, a Gorgo al Monticano, il 21 agosto 2007 aveva deciso di mettersi alla guida del gruppo. L’uomo, 45enne, si è sentito usato dai politici del Carroccio per pure finalità elettorali, per far credere che le ronde servono e sono necessarie alla sicurezza, lui che pure non nasconde le sue simpatie per la Lega Nord.


“Il mio nome è stato ampiamente usato e sfruttato in questi tre anni, anche a fini propagandistici ed elettoralistici. A me fino ad ora è anche andato bene prima di tutto per cercare di rendere giustizia alla morte orrenda e assurda dei miei genitori e poi per sensibilizzare la gente ad un reale impegno civile contro la criminalità.


Io ho sempre creduto nella funzione delle ronde, nella comunità che deve sentire il dovere morale di allertare le forze dell’ordine in caso sia testimone di fatti sospetti o avvisti personaggi poco raccomandabili, ma visto come sono state concepite le ronde per me non hanno alcun senso. Sulla carta il nostro gruppo è composto da dieci persone, come richiede la legge, per consentire di turnarci e poter coprire il maggior numero di ore di servizio, soprattutto in notturna, ma alla fine chi realmente si rendeva disponibile erano solo 4 persone. Le altre sono state messe li  solo per ottenere il numero legale per poter ottenere l’autorizzazione alla formazione del gruppo.


Non ha proprio senso questo tipo di servizio che riusciamo a rendere alla comunità, in pratica 2 ore di vigilanza durante il mercato settimanale del mercoledì e 1-2 ore, una volta la settimana, la sera. Capisco che ciascuno ha i propri impegni, appartiene ad altre associazioni, ma il servizio dovrebbe essere più assiduo e noi più presenti in strada, altrimenti non ha senso continuare”.

Daniele si sente anche abbandonato dal sindaco opitergino per il mancato sostegno economico a cui sostiene di avere diritto, avendo due figli a carico e la moglie disoccupata e affetta da forte depressione a seguito dell’omicidio dei suoceri. Per questo è in cura, e sta ricorrendo al sostegno psicologico anche Daniele che per sua stessa ammissione, però, ha un carattere più forte della consorte e sta riuscendo meglio a gestire e superare la situazione.


“Il sindaco, pur sapendo la nostra condizione, dice che siamo come tante altre famiglie che stanno vivendo momenti di crisi. Per me non è affatto così, visto quello che ci è accaduto, non possiamo certo paragonarci agli altri. Soprattutto per questo mi dimetto. Sicuramente troverà qualcun altro da mettere al mio posto, io non sono più disposto a stare a queste condizioni. Attualmente non abbiamo neppure i soldi per recarci a Roma ad assistere al definitivo processo degli assassini dei miei genitori”.


Il 3 dicembre è stata, infatti, fissata in Corte di Cassazione l’udienza per la sentenze di primo e secondo grado relative a Naim Stafa, condannato all’ergastolo, e Alin Bogdaneanu condannato a vent’anni di carcere. “Spero che le condanne vengono confermate. I miei legali, Romoli e Iacobi, che si sono offerti spontaneamente di assisterci gratuitamente, pensano che non dovrebbero esserci sconti di pena”.
Tornando alle ronde il gruppo fondato da Pelliciardi è stato il primo a nascere nella Marca e a poco più di un anno dall’entrata in vigore della legge che consente l’istituzione delle ronde, la prefettura di Treviso ha ricevuto solo un’altra richiesta da parte del comune di Preganziol. In Veneto la situazione è pressoché la medesima. Si contano sì e no su due mani i comuni che hanno richiesto l’istituzione di un gruppo di ronde.


La gente forse crede che le forze dell’ordine siano più che sufficienti a garantire la loro incolumità e ritiene le ronde inutili? La risposta può darsela ciascuno di noi.

Laura Tuveri

 

 

 

 

 


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