Il primario Agresta presidente del congresso nazionale di Chirurgia
A Ferrara i maggiori esperti nazionali a confronto per il futuro della medicina
| Stefania Rotella |
Agresta in sala operatoria
FREGONA - C’è un pezzo di Veneto e della provincia di Treviso al XVII° Congresso Nazionale SICE - Società Italiana di Chirurgia Endoscopica e Nuove Tecnologie in programma il 24 e 25 settembre Ferrara, che vedrà la partecipazione di circa 500 medici, provenenti da tutta Italia. Presidenti del congresso sono Ferdinando Agresta, direttore dell’unità operativa complessa di chirurgia generale dell’Asl 19 di Adria e il professor Gabriele Anania, associato di chirurgia generale all’Università di Ferrara.
Agresta, che vive a Fregona, ha iniziato a lavorare all’ospedale di Vittorio Veneto nel 1990 e dal 2011 è primario ad Adria. Al primario Agresta abbiamo posto qualche domanda.
Come è cambiato l’approccio medico chirurgico in questi anni?
“La laparoscopia è iniziata negli anni 89-90 ed è esplosa a fine anni ’90. Il Veneto è tra le prime regioni per interventi laparoscopici con una diffusione capillare nelle diverse strutture. Grande taglio, grande chirurgo.. si usava dire non molto tempo fa. La bravura, la destrezza e l’esperienza del chirurgo era provata proprio da quel grande taglio, che voleva significare difficoltà e complessità dell’intervento. Oggi le cose sono cambiate. L’occhio del chirurgo è stato sostituito da una telecamera che riprende tutto quello che avviene in quello che è chiamato il teatro operatorio. Con le sue mani non tocca più direttamente gli organi, la sua azione è mediata da ferri appositamente costruiti, il tutto dentro una cavità creata insufflando un gas particolare, la CO2, anidride carbonica, dentro l’addome, con dei piccoli fori, di un centimetro circa, per permettere agli strumenti ed alla telecamera di entrarvi. Ecco la laparoscopia. Si era partiti con le colecistectomie (rimozione di quel sacchettino che contiene la bile). Ora quasi tutti gli interventi possono essere eseguiti in laparoscopia, anche nelle urgenze”.
Ferdinando Agresta
Tutti potrebbero essere operati in laparoscopia?
“Quasi tutti. La tecnica prevede un’anestesia generale e quindi chi presenta contro indicazioni a quest’ultima (chi soffre di gravi patologie cardiache e/o polmonari) non può usufruirne”.
Perché si dovrebbe scegliere questa tecnica?
“La chirurgia laparoscopica è anche detta mini-invasiva. La possibilità di poter eseguire con piccole incisioni interventi che potrebbero richiedere un’ampia incisione chirurgica, alcune volte deturpante e non priva di possibili sequele sia a breve che a lunga distanza, rendono quasi obbligatorio, quando possibile, il ricorso a questa chirurgia. Altro termine con cui è chiamata la laparoscopia è quello di chirurgia gentile: il maggior rispetto dell’integrità della parete addominale, oltre ad un vantaggio estetico, non di secondaria importanza”.
“Questo congresso, con cadenza biennale, rappresenta il momento più importante sotto il profilo scientifico in quanto mette a confronto i maggiori esperti nazionali ed europei sulle novità nell’ambito della Chirurgia Laparoscopica o Mini-invasiva e Robotica- spiegano i due presidenti del congresso Agresta e Anania- L’evento, cui parteciperanno circa 500 medici, si terrà in centro a Ferrara. Il Congresso si rivolge a tutti i chirurghi italiani che praticano regolarmente interventi chirurgici in laparoscopia e soprattutto ai giovani che intraprendono tale specializzazione chirurgica. Si rivolge anche al personale infermieristico addetto alla strumentazione di sala operatoria. Gli argomenti trattati durante il Congresso spazieranno su tutta la Chirurgia Laparoscopica divisi in sessioni per vari organi e patologie. Ci sarà la possibilità di presentare video in formato 2D e sarà allestita una sala con possibilità di presentare contributi video 3D. Nell’ambito dell’incontro ci saranno due Consensus Conference sulla “malattia diverticolare del colon” e sulla “chirurgia laparoscopica in urgenza”
“La scelta di due presidenti, già fatta in passato, è per dare un ulteriore segnale che il mondo chirurgico Ospedaliero ed Universitario sono sempre più in sintonia- sottolineano gli organizzatori- Altro motivo di orgoglio è che da oltre 10 anni non si organizza a Ferrara un Congresso a carattere nazionale di chirurgia con la presenza di esponenti di estrema levatura nel mondo chirurgico nazionale. Abbiamo contribuito a far crescere la percentuale di chirurghi che regolarmente opera con approccio laparoscopico, percentuale che ancora si assesta a livelli del 30% del totale, numeri inferiori rispetto a Francia, Germania o Inghilterra. Altro momento di rilievo sarà la Tavola Rotonda organizzata in occasione dell’inaugurazione dal titolo: “La comunicazione delle buone pratiche chirurgiche: tra l’emozione ed il linguaggio delle linee guida”.
A questa tavola parteciperanno i Presidenti delle Società Scientifiche Chirurgiche, il Direttore dell’Istituto Superiore di Sanità, rappresentati del parlamento e il Direttore Scientifico dell’Istituto Mario Negri di Milano.
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