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03 febbraio 2025

Treviso

Primi indagati per la strage del pullman di Mestre

Sono il titolare della società del bus e due dirigenti del Comune di Venezia. Oggi il conferimento delle perizie di cavalcavia e guardrail

| Ansa |

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Primi indagati per la strage del pullman di Mestre

VENEZIA - Tre persone sono indagate nell'inchiesta della Procura di Venezia sulla strage del bus di turisti precipitato a Mestre, costata la vita a 21 persone.

Secondo quanto scrive 'Il Gazzettino', si tratta dell'amministratore delegato della società 'La Linea', proprietaria del mezzo, e di due funzionari del Comune di Venezia: il dirigente del settore Viabilità e mobilità per la terraferma e quello del settore Manutenzione viabilità stradale. Nei loro confronti il pm Laura Cameli ipotizza i reati di omicidio stradale, omicidio colposo plurimo, lesioni personali stradali gravi o gravissime e lesioni personali colpose.

Gli indagati sono Massimo Fiorese, 63 anni, amministratore delegato de 'La Linea', la società che gestisce il servizio navetta, Roberto di Bussolo, 51 anni, dirigente del settore Viabilità terraferma e Mobilità del Comune di Venezia e Alberto Cesaro, 47, responsabile del servizio Manutenzione viabilità della terraferma del Comune di Venezia.

Sono difesi dagli avvocati Massimo Malipiero, Paola Bosio, Barbara De Biasi e Giovanni Coli. I tre sono iscritti nel registro degli indagati per poter provvedere a perizie irripetibili, affidate a Placido Migliorino da parte della Procura, per le quali potranno nominare loro esperti. Pesanti le ipotesi di reato del fascicolo affidato alla Pm Laura Cameli che sono di omicidio stradale, omicidio stradale colposo plurimo, lesioni personali stradali gravi o gravissime e lesioni personali colpose.

I tre avvisi di garanzia decisi dalla Procura per la strage del pullman a Mestre, con 21 morti, sono legati al conferimento delle perizie tecniche sulle condizioni del cavalcavia, e delle barriere di protezione stradale (il guardrail) che verranno affidate oggi ai tecnici dal magistrato. Si sapranno inoltre le domande alle quali il perito scelto dalla Procura, Placido Migliorino, dovrà dare le risposte, e entro quali tempi. Il consulente potrà così essere affiancato dagli esperti delle difese degli indagati e delle eventuali parti civili in quello che è un incidente probatorio, ovvero un esame irripetibile. La Polizia locale, titolare delle indagini, avrebbe intanto consegnato al pm non solo il proprio rapporto sull'incidente, ma anche altra documentazione in possesso del Comune di Venezia (l'ente che ha ereditato dalla Provincia il manufatto, precedentement in capo all'Anas). 

Si dovrà invece attendere per conoscere l'affidamento delle perizie agli altri elementi chiave dell'inchiesta, in particolare la scatola nera del bus, che contiene le immagini riprese dall'interno del mezzo. "Sono escluse - dice l'avvocata Paola Bosio, difensore del dirigente comunale della viabilità in terraferma, Roberto Di Bussolo - le perizie sul bus e sulla sua scatola nera, non essendo il perito nominato dalla Procura un esperto per questi esami". "La situazione è in divenire - aggiunge il legale - per l'improvvisa accelerazione, ma anche per la fuga di notizie quando era stata chiesta la massima riservatezza"

 


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