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22 dicembre 2024

Treviso

A PROCESSO PER TRUFFA DA BELLUNO A TREVISO

Accolte le osservazioni sulla competenza territoriale dei legati dei tre imputati

| Milvana Citter |

| Milvana Citter |

A PROCESSO PER TRUFFA DA BELLUNO A TREVISO

TREVISO – Il processo passa da Belluno a Treviso e riparte quasi da zero.

Sergio Leiballi 69 anni di San Fior, Sonia Da Re 45 anni di Fontanelle e Vincenzo Morreale 69 anni di Salgareda, accusati di aver truffato oltre 800 mila euro a quattro bellunesi in un affare che avrebbe dovuto portare alla costruzione di un villaggio turistico in Croazia saranno quindi giudicati a Treviso. Accolta l’accezione sulla competenza territoriale presentata dall’avvocato vittoriese Daniele Bellot che difende Leiballi.

La vicenda è complicata e corre tra il Veneto e la Croazia, con due querele, una delle quali è stata presentata nella Repubblica Croata ed archiviata in fretta dai giudici che non vi hanno rilevato estremi di rilevanza penale ma solo un affare finito male. Diversa la situazione in Veneto, dove l’inchiesta è partita da Belluno provincia nella quale risiedono i quattro querelanti, tre membri della stessa famiglia ed un professionista assistiti dall’avvocato Maurizio Paniz, che hanno accusato Leiballi, Da Re e Morreale di essersi fatti versare 800 mila euro per la costruzione di un villaggio turistico mai realizzato.

L’inchiesta condotta dal pubblico ministero della procura di Belluno Massimo De Bortoli, ha portato all’incriminazione dei tre trevigiani, tra i quali il sanfiorese Leiballi, titolare della concessionaria Scania perché avrebbero convinto alcuni imprenditori cadorini ad entrare nella società dell’Immobiliare D&D di Salgareda per realizzare il progetto del villaggio nell’isola di Pag.

I bellunesi avrebbero quindi versato cospicui importi, per acquisire le quote della società e dare il via ai lavori. L’affare però non andò in porto, secondo l’accusa perché i trevigiani non avrebbero ottemperato alle dovuto richieste di concessione edilizia e per la presenza di particolari vincoli sul terreno da edificare. Da qui la querela per truffa presentata dai quattro bellunesi a carico degli ex soci.

Il processo avrebbero dovuto svolgersi a Belluno, ma gli avvocati dei tre imputati Daniele Bellot e Mauro Bosco hanno sollevato il problema della competenza territoriale sostenendo che la stessa sia del tribunale di Treviso in quanto è a Conegliano che sono stati registrati gli atti notarili di cessione delle quote e non a Belluno dove invece, secondo l’accusa, sarebbero avvenuti i pagamenti (di cui però, secondo la difesa, non esisterebbe traccia).

Ieri in tribunale a Belluno le osservazioni dei legali sono state accolte e quindi, per competenza, il fascicolo passa dalla procura bellunese a quella trevigiana. Sul piano pratico significa che il procedimento a carico di Leiballi, Da Re e Morreale riparte quasi da zero.

 


| modificato il:

Milvana Citter

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