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02 dicembre 2024

Cronaca

Salvata bimba nata con intestino al posto del polmone

Superato il Covid e dopo un trapianto di fegato, la piccola potrà essere dimessa dopo 17 mesi di ricovero

| Stefania De Bastiani |

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| Stefania De Bastiani |

sala operatoria

TORINO - Intervento straordinario alla Città della Salute di Torino dove una bimba, a causa di una rarissima e grave forma di ernia diaframmatica nata con l’intestino al posto del polmone, è stata salvata con un'operazione prima e un trapianto di fegato poi.

 

La storia della piccola inizia ben prima della sua nascita quando, alla 20a settimana di gestazione, dall’ecografia sulla mamma viene riscontrata nel feto la presenza di un’ernia diaframmatica congenita, una rara malformazione in cui, a causa di un vero e proprio ‘buco’ nel diaframma, l’intestino può spostarsi nel torace e compromettere il normale sviluppo dei polmoni. La mamma della nascitura viene quindi presa in carico dall’équipe di diagnostica prenatale dell’ospedale Sant’Anna e la gravidanza viene monitorata sino alla nascita della bimba nel novembre 2019, quando viene immediatamente ricoverata presso la Rianimazione pediatrica dell’ospedale Infantile Regina Margherita e, dopo 2 giorni di trattamento intensivo, sottoposta ad un delicato intervento chirurgico di correzione dell’ernia diaframmatica.

 

Solitamente nei bambini affetti da ernia diaframmatica il decorso postoperatorio porta ad un progressivo recupero della funzione cardiopolmonare ed un ritorno ad una vita normale, ma per la neonata le cose si sono dimostrate da subito ben più complesse. La comparsa di altre problematiche, non correlate alla malformazione, prolungano però la permanenza in Rianimazione pediatrica sino al marzo 2020 e rendono poi necessaria una lunga degenza presso il reparto di Pneumologia pediatrica diretto dalla dottoressa Elisabetta Bignamini.

 

Nel corso dei mesi la situazione respiratoria si complica ulteriormente perchè la piccola sviluppa una malattia epatica colestatica che determina l'abnorme ingrossamento del fegato, con effetto compressivo sul torace. Si instaura una progressiva insufficienza epatica e la gestione clinica si fa sempre più complessa, non essendovi prospettive di dimissione. La tenacia dei genitori e della piccola convincono tutti i professionisti che, in un ampio ambito multidisciplinare, hanno in cura la bimba ad inserirla in lista d’attesa per un trapianto di fegato, che si presenta da subito ad altissimo rischio. L’attesa di un organo idoneo si prolunga per mesi, durante i quali la piccola contrae e supera anche l'infezione da Covid 19.

 

Finalmente nel novembre 2020, a Covid superato, arriva il fegato ideale, proveniente da un donatore anch'esso reduce da Covid. Si procede così al trapianto. L’intervento e le successive cure intensive post-trapianto permettono all’organismo della bimba di recuperare progressivamente e ora anche i polmoni possono crescere e svilupparsi regolarmente nella loro naturale posizione tanto che tra qualche giorno arriverà il momento della dimissione dopo un ricovero che dal giorno della nascita è durato ben 17 mesi.

 



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Stefania De Bastiani

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