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16 luglio 2024

Esteri

Salvato lo speleologo intrappolato in una grotta in Turchia. Si era sentito male a 1.120 metri di profondità

I soccorritori l’hanno definita una delle operazioni più grandi e complicate mai realizzate. Dopo 9 giorni Mark Dickey ha rivisto la luce

| Nausica Dal Cin |

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Ambulanza turca

Dopo nove giorni Mark Dickey, lo speleologo americano che si è sentito male all'interno di una grotta nel sud della Turchia, è stato portato in superficie ieri notte da una squadra internazionale di soccorritori. La federazione speleologa turca ha dichiarato che “Mark Dickey è stato estratto dall'ultima uscita della grotta" e che "la parte dell'operazione di soccorso in grotta si è conclusa con successo".

Il 40enne stava esaminando le profondità della Grotta Morca, un complesso di tortuosi passaggi sotterranei nelle montagne del Tauro, nella Turchia meridionale. Una delle grotte raggiunge quasi 1,3 chilometri di profondità, attestandosi al terzo posto fra le grotte più profonde del Paese. Dickey si è sentito male a 1.120 metri di profondità, accusando problemi allo stomaco e un’emorragia addominale.

Subito si sono attivati i soccorsi: una squadra internazionale di 200 soccorritori, compagni di esplorazione e medici hanno raggiunto lo speleologo, prima gli hanno fatto una trasfusione di sangue e poi lo hanno legato a una barella sollevandolo con le corde, finché è arrivato in superficie. “Ci congratuliamo con tutti coloro che hanno contribuito all’operazione” ha dichiarato la Federazione speleologa turca, definendo questa operazione di salvataggio una delle più grandi e complicate mai organizzate.

 

 


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