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10 ottobre 2024

Scoperti una cinquantrina di furbetti del reddito di cittadinanza: in un caso la beneficiaria era in carcere

Percepivano il contributo senza averne diritto: in ballo 450.000 euro

| Gianandrea Rorato |

| Gianandrea Rorato |

Scoperti una cinquantrina di furbetti del reddito di cittadinanza: in un caso la beneficiaria era in carcere

VICENZA - Le Fiamme Gialle hanno intensificato i controlli per verificare la regolare percezione del "Reddito di cittadinanza" (RdC), coinvolgendo tutti i Reparti del Corpo dislocati sul territorio. Le indagini hanno rivelato situazioni diversificate, con particolare attenzione ai requisiti di residenza, onorabilità e veridicità delle informazioni fornite dai richiedenti.

Molte irregolarità riscontrate riguardano cittadini stranieri che, non possedendo il requisito della residenza di almeno 10 anni, di cui 2 in modo continuativo, avrebbero ottenuto il beneficio in maniera illegittima. In alcuni casi, i beneficiari avrebbero dichiarato erroneamente di possedere tale requisito senza rispettarlo effettivamente.

Altri casi hanno evidenziato omissioni nella comunicazione dell'inizio dell'attività lavorativa entro i 30 giorni previsti, dichiarazioni mendaci sulla composizione del nucleo familiare e omissioni riguardanti i redditi da lavoro non rilevati per l'intera annualità nell'ISEE.

Tra i percettori del RdC sono emerse anche persone prive del requisito di "onorabilità" come previsto dal Decreto Legge n. 4/2019. Approfondimenti hanno rivelato omissioni riguardo allo stato detentivo di un componente del nucleo familiare.

Nello specifico, in un primo caso l’istante (residente a Schio) è risultata essere sottoposta (in tempi diversi) sia a custodia cautelare in carcere che a quella degli arresti domiciliari. Da ulteriori accertamenti, è stato appurato come un componente del relativo nucleo familiare (la madre) avesse altresì presentato altre due domande di RdC, omettendo di indicare, rispettivamente, il sopravvenuto stato di detenzione del familiare, nonché l’intervenuta condanna definitiva di quest’ultima per il reato di rapina.

Nel secondo caso oggetto di approfondimento, il soggetto richiedente (sempre residente a Schio e già sottoposto in passato sia alla custodia cautelare in carcere che agli arresti domiciliari) ha sottoscritto la domanda di accesso al sostegno allorquando era destinatario di un obbligo di firma davanti alla Polizia Giudiziaria. Peraltro, il medesimo percettore del reddito è risultato essere stato condannato, in via definitiva, per diversi reati quali ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale e associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti.

In un ulteriore caso, un cittadino di Zanè, oltre a essere risultato sottoposto (in momenti diversi) sia alla custodia cautelare in carcere che a quella degli arresti domiciliari, aveva omesso di dichiarare nel modello ISEE allegato alla richiesta di erogazione del beneficio economico in commento, di aver incassato, nel periodo dal 2017 al 2023, vincite derivanti da giochi e scommesse per un importo considerevole.

Infine, gli accertamenti condotti nei confronti di un cittadino extra-comunitario residente a Vicenza hanno consentito di verificare che lo stesso, al momento della presentazione della domanda di RdC, non aveva provveduto a dichiarare lo svolgimento della propria attività lavorativa e quella di un componente del nucleo familiare, dalla quale sono derivati redditi da lavoro non rilevati per l’intera annualità nell’ISEE, nonché aveva omesso di indicare il possesso di autoveicoli a lui intestati. Inoltre, durante il periodo di percezione del beneficio, non aveva comunicato la variazione relativa alla propria attività lavorativa e di quella di un componente del nucleo familiare, avvenuta in seguito a nuove assunzioni.

Complessivamente, le Fiamme Gialle di Vicenza hanno individuato indebite percezioni per circa € 450.000,00 e bloccato richieste per ulteriori € 130.000,00. La Guardia di Finanza ha denunciato 48 responsabili all'Autorità Giudiziaria e avviato la procedura di revoca/decadenza del beneficio e restituzione delle somme indebite.

 


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Gianandrea Rorato

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