Il sindaco annuncia l’arrivo di Salvini a Treviso e il web si scatena
Commenti poco incoraggianti per la tappa trevigiana del leader leghista, in campagna elettorale - Aggiornamento post comizio
EDITORIALE – La disaffezione alla Lega sembra sempre più palpabile a Treviso. Dopo la diserzione dei militanti, tale da dover rinunciare ai gazebo di propaganda in città, ora l’ennesimo schiaffo al partito che fino a poco fa mieteva un entusiastico consenso generale. Mario Conte, il sindaco di Treviso, ha infatti postato la notizia dell’arrivo in Piazza dei Signori di Matteo Salvini, questa sera alle 17.30 ma inaspettatamente le reazioni preponderanti sono state ben poco favorevoli.
“Farsi accompagnare da Mario e da Zaia, è l'unico modo per non trovarsi con tre persone davanti. Temo la pernacchia – e ancora -. Io non ci sono lascio il mio posto a un altro, vorrei un pomeriggio libero da questi propagandisti politici”. Tra le decine di commenti l’ironia sembra prevalere: “Per fortuna sono in vacanza – ma si legge anche -. Grazie per averlo detto, eviterò il centro – continua poi -. Ringrazio il dottore ma rifiuto l'offerta e vado avanti”.
Certo non manca anche qualche timido “presente” (pochi per la verità che si contrappongono al "Ci siamo con i pomodori") e un isolato “Super Salvini Forza Lega”. Insomma, una reazione impensabile fino a qualche tempo, in particolar modo nella Marca Trevigiana. Evidentemente la disaffezione alla politica e la sfiducia verso i suoi esponenti sono in forte crescita e non risparmia nemmeno quello che dovrebbe essere ancora il partito di maggioranza nella nostra provincia.
AGGIORNAMENTO
Niente folla per Salvini per la tappa trevigiana del tour elettorale. Quanto paventato dai commenti nei social si è concretizzato con una scarsa affluenza al comizio al quale hanno preso parte anche il presidente della regione Luca Zaia e il sindaco di Treviso Mario Conte. Una manciata di fedelissimi presenti ad osannare il leader nazionale della Lega e ai margini qualche contestatore con tanto di cartelli di protesta, per esprimere la delusione delle scelte fatte dal partito.