Sogno un vigneto intelligente
Riccardo Masutti e l'agricoltura di precisione attraverso i droni
| Emanuela Da Ros |
Riccardo Masutti, 20 anni, si è fatto da solo. Meglio: ha fatto da solo una startup che partirà a settembre. Gli elementi cardine? Un vigneto e un drone. Perché il futuro dell’agricoltura - è convinto - sarà “di precisione”. Perché innovare non significa tradire la tradizione. Perché il territorio merita di più. E il progetto di Riccardo merita (aspetta, meglio) un business angel
FOLLINA - Vive in un territorio dalla monocoltura. Quella dei vigneti. La sua porta di casa si affaccia su colline che sono un merletto di pampini e bacche e grappoli d’uva. La porta del suo futuro si sta per aprire su un modo nuovo di intendere la viticoltura. E la parola-chiave è “precisione”. Riccardo Masutti è un ventenne con la passione per l’informatica che ha aperto occhi e intraprendenza sul mondo che lo circonda.
“Sono nato e cresciuto nella mia città per più di 16 anni - dice di sè Riccardo - ma da qualche tempo mi sono trasferito. Dopo aver frequentato un istituto industriale mi sono dedicato a un sogno, o meglio: a un’impresa che ritengo innovativa. Da otto mesi sto portando avanti un progetto per una startup nell'ambito agricolo. Ed è in questa direzione che sto mettendo ogni conoscenza e risorsa”.
Tutto è iniziato da OggiTreviso. Lo scriviamo con celata si-fa- per-dire soddisfazione. “A settembre dello scorso anno - spiega Riccardo Masutti - lessi sul vostro sito web un articolo dal titolo “Servono nuove idee, nuovi imprenditori". Spinto dalla curiosità decisi di leggerlo fino in fondo e mai avrei pensato che sarebbe stato il mio trampolino di lancio per un sogno che tenevo nel cassetto da più due anni”.
Riccardo ha partecipato agli incontri promossi da Spazio Hub, e si è messo in gioco. Il prossimo settembre intende lanciare Enodron, un’impresa che offre servizi avanzati di viticoltura di precisione tramite l'utilizzo di droni.
“L'utilizzo di questa tecnologia all'interno di vigneti - spiega - offre al viticoltore una grossa mole di dati che permettono di gestire al meglio l'intero processo di viticoltura, risparmiando su tempi e costi di gestione e allo stesso tempo aumentando la produttività del vigneto”. Per finalizzare l’idea, Riccardo Masutti ha predisposto un business plan per accedere a fondi europei, ma - nel privato - sta cercando dei business angel. Ovvero delle aziende che sostengano la sua startup.
“In molti - dice - oggi parlano di agricoltura di precisione, ma i fatti sono lontani dalle parole. Attualmente per raccogliere dati sulla salute dei vigneti si ricorrono a immagini satellitari o aeree. Tecnologie che hanno difetti evidenti: il costo, il tempo della messa in opera, le condizioni atmosferiche. Se il cielo è nuvoloso le immagini risultano imprecise, e sono sempre a bassa risoluzione. Io punto sui droni. L’utilizzo di questa tecnologia (già applicata con successo in Francia, America e Cina, permette di essere economica, di risparmiare tempo, di produrre immagini di alta precisione.”
L’idea di Riccardo è questa: controllare i vitigni attraverso dei droni che sorvolino i terreni e diano informazioni utili a intervenire in modo efficace ed equilibrato.
“Il mio sogno - aggiunge - è un vitigno completamente automatizzato. Io credo che la robotica e le nuove tecnologie non tolgano posti di lavoro, ma trasformino il modo di intendere l’agricoltura e la viticoltura. Inoltre sono convinto che l’uso di pesticidi e sostanze nocive per l’ambiente e per l’uomo possa essere contenuto grazie a interventi mirati. Il mio è anche un discorso etico: un terreno non dura per sempre. Dobbiamo coltivarlo con cura e intelligenza, utilizzando le migliori tecnologie a disposizione.”
Il progetto, in nuce, di Riccardo Masutti intende insomma rinnovare un settore dell’agricoltura che è una componente fondamentale dell’economia del territorio cercando di non inquinarlo, di farlo crescere nel seno di una tradizione sana, che rispetti natura e fatica, dando la resa migliore. Riccardo ci crede. E noi crediamo in un ragazzo che sta facendo volare il suo futuro sulle “ali” di un drone.