Tartarughine alla riscossa al Parco Bolasco di Castelfranco
I simpatici rettili sono tuttavia una specie invasiva dell'habitat locale.
CASTELFRANCO - Attenzione quando si passa vicino a Parco Bolasco: pericolo di “attraversamento lento”! Nei giorni scorsi sono state avvistate diverse tartarughine d’acqua che, coperte di fango, stavano attraversando il percorso ciclopedonale tra il Parco e l’ospedale (che si vorrebbe intitolare a Orazio Marinali).
Nonostante il loro aspetto grazioso e simpatico, queste tartarughine non sono propriamente gli ospiti più graditi nel microecosistema del Parco Bolasco, che con i suoi otto ettari di giardino all’inglese rappresenta un ambiente semi-selvatico nel cuore di Castelfranco.
Le tartarughe in questione appartengono infatti alla specie “Trachemys scripta”, nome scientifico della tartaruga palustre americana, che, come dice il nome, è originaria del Nuovo Mondo, dove vive in zone acquitrinose ricche di vegetazione. Dominatrice di negozi di animali, così come delle bancherelle del mercato, per via della sua facilità di allevamento e il suo basso costo, la tartaruga palustre americana è stata inserita dagli scienziati tra le cento specie più invasive al mondo.
In particolare, questa tartaruga entrerebbe in competizione con la meno aggressiva testuggine palustre europea (Emys orbicularis), poiché occupano entrambe la medesima nicchia ecologica. La loro presenza in natura in parchi e giardini è dovuta alla fuga o al rilascio volontario di esemplari domestici, spesso divenuti difficili da gestire, dato che in cattività le tartarughe possono raggiungere anche i 30 centimetri di lunghezza e i 50 anni di vita.
La legge italiana proibisce categoricamente il rilascio di questa specie e indica le linee guida da seguire per evitare la fuga. Uno degli strumenti è installare una recinzione che affondi nel terreno per almeno 60 centimetri. Come gran parte delle testuggini, anche la “Trachemys scripta” è infatti una provetta scavatrice e gli esemplari comparsi vicino a Parco Bolasco, ricoperti di terra, hanno dato prova di aver superato l’inverno, rifugiandosi sottoterra per il letargo.
Quindi la raccomandazione è quella di valutare al meglio l’acquisto di questi simpatici rettili e soprattutto, se vi capita di passare lungo la ciclabile Marinali, di prestare attenzione dove poggiare il piede o dove passare con la bicicletta.