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09 ottobre 2024

Treviso

A Treviso il Centro di supporto alle vittime di reato: "In poco piano di un anno aiutate 28 persone"

Lo sportello in via Dalmazia è gratuito e rivolto ai cittadini di tutta la provincia e ai loro familiari

| Isabella Loschi |

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promotori Centro accoglienza vittime reato Treviso

TREVISO - Vittime di truffe, violenza domestica, scippi, aggressioni. A Treviso il Centro per l'accoglienza, la cura e il supporto apre le porte a tutte le persone che hanno subito un reato o per i loro famigliari che hanno bisogno di informazioni e supporto. Il servizio, attivo da luglio 2023 e rivolto alla cittadinanza di tutta la provincia, è completamente gratuito e ha sede in via Dalmazia 17 a Treviso, cui si accede esclusivamente su appuntamento. Per accedere al servizio è infatti necessario contattare il numero 328 2859689 tutti i mercoledì dalle 9 alle 11 e tutti i venerdì dalle 15 alle 17, o in alternativa scrivere via mail a centrovittimetv@gmail.com. Lo sportello prevede un accompagnamento gratuito e temporaneo alla persona, offrendo incontri di accoglienza, di informativa sui diritti, di supporto emotivo, di orientamento ai servizi del territorio dedicati e di accompagnamento a percorsi riparativi. Da luglio 2023 ad oggi, infatti, sono state accolte e indirizzate con successo nel proprio percorso di giustizia 28 persone, prevalentemente vittime di reati contro la persona, reati contro la famiglia e reati contro il patrimonio. A queste gli operatori hanno fornito tutte le informazioni necessarie sui propri diritti e sono state indirizzate al servizio più adatto con cui intraprendere il proprio percorso di giustizia, offrendo anche il necessario sostegno emotivo.

Come nelle provincie di Venezia, Vicenza e Padova, sull’esempio virtuoso del primo sportello in Veneto aperto nel 2022 a Verona, il nuovo Centro di Treviso ha come missione quella di costituire una rete di supporto per le vittime di reato a livello regionale, così da garantire una risposta efficace ai bisogni di tutti i cittadini del Veneto. Tante sono le realtà e gli enti del terzo settore messi in rete dalle cooperative coordinatrici con l’obiettivo di costruire insieme nuovi protocolli specifici e offrire un’adeguata assistenza a tutte le persone che si rivolgono al Centro.

L’attivazione del Centro rientra tra le attività previste dal Progetto “Re-Agire”, finanziato da Cassa delle Ammende e cofinanziato dalla Regione Veneto, coordinato a livello regionale dalla Fondazione Don Calabria e gestito operativamente sul territorio della provincia di Treviso dalla sinergia delle cooperative Kirikù, Una Casa per L’Uomo, La Esse. Da luglio 2024, grazie alla terza edizione del progetto “YOU-Be – HUB per la giustizia di comunità”, sostenuto dalla Regione Veneto e dal Ministero della Giustizia, vi è l’apporto operativo anche della Cooperativa Ceis Treviso.

“Treviso da alcuni anni partecipa alle attività del Tavolo per la giustizia riparativa riconoscendo un ruolo particolare all'attività di ascolto delle vittime di reato e della mediazione del conflitto, in ottica riconciliativa e preventiva. Crediamo che avere in città questo servizio sia importante per garantire alla popolazione della nostra provincia un facile accesso al supporto offerto e alla conoscenza dei diversi progetti promossi dalla rete associativa e istituzionale del Tavolo”, le parole dell’assessore alla Città Inclusiva, Gloria Tessarolo.

“Occuparsi dell'ascolto, della cura e del supporto alle vittime di reato, tutte le vittime che hanno subito un torto definito dalla legge reato, indipendentemente dalla loro età, sesso, cittadinanza, sia un atto di civiltà. Sono quindi grata alla Regione Veneto e al Comune di Treviso che ha accettato questa grande sfida, non scontata”, commenta Emma Benedetti, coordinatrice dei progetti YouBe Hub per le province di Verona, Vicenza, Padova e Rovigo, coordinatrice della "Linea 1" del progetto Re-Agire.

“Quello del sostegno alle persone che hanno subito un danno è un tema ancora poco conosciuto, nonostante sia evidente la necessità di ridar loro un ruolo chiave e sostenerle al fine di costruire una società più giusta, in cui il ripristino dei legami sociali e il rispetto reciproco siano al centro” spiega la dottoressa Giulia Fiorin, referente dello sportello di via Dalmazia. “Si tratta di un vero e proprio cambio culturale e per questo richiede un lavoro di rete su ampia scala territoriale che coinvolga quanti più soggetti possibile: a partire dalla sinergia che si è creata tra le cooperative coinvolte, siamo lieti di svolgere il nostro ruolo decisivo in questo obiettivo, mettendoci a disposizione di chi necessita di cura e protezione”.

“Per Ceis, essere parte attiva nel Centro per l'accoglienza, la cura e il supporto alle persone vittime di reato, è di fondamentale importanza per poter diffondere un’idea di giustizia di comunità. I risultati fino ad ora ottenuti grazie ad un lavoro di rete ci dimostrano quanto un coinvolgimento allargato dei vari partner possa essere il modo più efficace per migliorare i servizi rivolti alle persone. La necessaria disseminazione nel territorio proseguirà nei prossimi mesi grazie alla realizzazione di percorsi di sensibilizzazione della comunità, di interventi di prossimità e di prevenzione, per attuare un cambiamento culturale e rafforzare la rete esistente, pubblica e privata, di protezione, sostegno e ascolto alle vittime di reato”, aggiunge Franco Barzan, cooperativa Ceis di Treviso, coordinatore dei progetti YouBe Hub per le provincie di Treviso, Belluno e Venezia.


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