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23 dicembre 2024

Treviso

"Troppi morti sulle nostre strade: in città a 30 all'ora"

Fiab Treviso torna a promuovere la riduzione dei limiti di velocità nei centri cittadini, incentivando la creazione di piste e corsie ciclopedonali

| Isabella Loschi |

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incidente Treviso

TREVISO - Giugno, da inizio anno, si è rivelato il mese più tragico per il numero di incidenti mortali sulle strade della Marca, che hanno portato a un triste primato: 9 persone hanno perso la vita in 9 giorni. Le cause principali degli incidenti sono l'alta velocità, la distrazione con principale imputato il cellulare, ed in generale i comportamenti scorretti alla guida, con cause realmente accidentali che determinano solo una piccola percentuale dei feriti e dei decessi. Tra le cause principali al primo posto c’è la distrazione, l’uso del cellulare alla guida e l’alta velocità.

Fiab Treviso, la federazione italiana amici della bicicletta, da diversi anni ormai cerca di far presente la necessità di moderare il traffico sulle principali arterie di accesso alla città, dove spesso le auto sfrecciano su rettilinei, non vi sono protezioni per gli utenti deboli della strada e dove spesso avvengono incidenti. “Purtroppo la radicata convinzione è che il traffico vada fluidificato. Una convinzione che va contro ogni studio e ogni logica. La moderazione del traffico migliora la città perché crea un contesto adatto a tutte le utenze. Infatti, la sicurezza migliora non solo per le persone vulnerabili in bici e a piedi.

Resiste poi la convinzione che il traffico si risolva aumentando infrastrutture quali strade e parcheggi, mentre invece va regolato, abbassando la velocità dei veicoli, modificando le strade in modo da evitare il più possibile che gli errori e i comportamenti di chi guida si trasformino in tragedie, incentivando il trasporto pubblico e la mobilità sostenibile in modo da avere meno auto in strada”, spiega l’associazione che promuove da tempo la realizzazione delle città a 30 chilometri orari come, ad esempio, ha fatto Bologna, che si appresta a diventare ufficialmente Città a 30km/h a partire dal 1° luglio.

“L'introduzione del limite di velocità di 30 km/h a Londra, per esempio, ha portato ad una riduzione del 36% degli incidenti che coinvolgono utenti vulnerabili della strada. I monitoraggi effettuati da Transport for London hanno inoltre appurato che vi è stata una riduzione del 25% degli impatti che coinvolgono veicoli, così come del 25% è stata la riduzione degli impatti che causano morte e ferite gravi delle persone a bordo delle vetture”. Ma per restare più vicino a noi, oltre alla già citata città emiliana, il limite esteso di 30km/h è applicato in diverse località Italiane, tra cui Olbia, Cesena e la città 30 più lunga d'Italia: 7 comuni del litorale teramano, per una lunghezza complessiva di 45km.

“Noi di Fiab Treviso incoraggiamo e sosteniamo in maniera fattiva e propositiva le amministrazioni nel rendere città e paesi sempre più a misura di persone con piste e corsie ciclabili e ciclopedonali, moderazione del traffico ed istituzione di zone 30 estese, oltre che l'adozione di interventi ben collaudati a livello europeo, ed adottati già in molte città italiane: le cosiddette “porte d'accesso” che segnalano fisicamente all'automobilista il passaggio in una zona abitata e frequentata da un'utenza debole, con negozi e scuole; oltre alle “chicane”, con aiole e alberature, come per esempio è stato fatto a Mestre. Infatti, per moderare realmente il traffico, purtroppo non bastano i cartelli ma occorre implementare misure infrastrutturali per segnalare anche all'automobilista distratto la necessità di limitare la velocità. Oltre a salvaguardare gli utenti deboli della strada, queste misure migliorano anche la sicurezza di chi va in macchina, ed hanno ricadute assolutamente positive per le attività commerciali e la vivibilità generale delle città e dei paesi. Interessante poi il fatto che limitare la velocità a 30 km/h di fatto non riduce la velocità degli spostamenti, ma casomai limita la quantità di inquinanti e polveri sottili causata dallo “stop and go””.

 

 

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