Una pietra di inciampo per Marta Minerbi. “Manteniamo viva la memoria”
È la proposta dei dem di Mogliano a poche settimane dal Giorno della Memoria
| Manuel Trevisan |
MOGLIANO VENETO – Una pietra di inciampo per Marta Minerbi e per altri tre ebrei arrestati a Mogliano Veneto e deportati ad Auschwitz nel 1944. È quanto verrà chiesto con una mozione dai consiglieri del centrosinistra nel corso del prossimo Consiglio Comunale.
“Il 27 gennaio 2020 il Comune di Treviso ha approvato la delibera consigliare che prevede di posizionare le pietre di inciampo per i cittadini trevigiani deportati nei campi di concentramento nazisti – spiegano i dem moglianesi -. Fra questi vi fu Alessandro Ottolenghi, marito di Marta Minerbi, prima donna ad assumere la direzione del circolo didattico di Mogliano Veneto, poi rimossa per l’applicazione delle leggi razziste. Riprese il suo incarico di Direttrice didattica a Mogliano nel 1945 fino al 1956, quando andò definitivamente in pensione e si dedicò alla scrittura di romanzi e libri per ragazzi.”.
Le “Pietre d'inciampo” sono un'iniziativa (nata nel 1996) dell'artista tedesco Gunter Demnig consiste nell'incorporare, nel selciato stradale delle città, davanti alle ultime abitazioni delle vittime di deportazioni, dei blocchi in pietra ricoperti da una piastra di ottone posta sulla faccia superiore riportante i dati delle vittime di deportazione nei campi di sterminio nazisti. In Europa ne sono state installate oltre 75.000, di cui 1.350 in Italia.
“Siamo profondamente convinti che sia fondamentale intrecciare la memoria degli orribili fatti avvenuti in quegli anni con le storie, i luoghi ed i personaggi del nostro territorio per (ri)conoscere il nostro recente passato e comprendere che la persecuzione e lo sterminio hanno coinvolto anche noi, e ne hanno segnato una storia che dunque ci riguarda.
Per questo contestualmente alla posa della pietra di inciampo per Alessandro Ottolenghi, presenteremo una mozione per dedicarne una anche a Marta Minerbi, di fronte alla scuola che qui a Mogliano porta il suo nome dal 2014 e una rispettivamente ad altri tre ebrei catturati nel 1944 nel territorio del Comune di Mogliano Veneto e poi deportati ad Auschwitz: Elfriede Foerder, Salvatore Segré e Raffaele Leghziel”.