CASTELFRANCO / VENEZIA – Storicamente il legame tra Venezia e Castelfranco Veneto è ampiamente documentato ma, a quanto pare, con la modernità ci ha pensato la gastronomia a rinnovarlo. Mauro Marin è una celebrità per i suoi trascorsi televisivi che l’hanno portato a vincere il reality del Grande Fratello, su canale 5 ma lasciatosi alle spalle i clamori dello spettacolo è tornato con passione a fare il lavoro che ama e che in famiglia si tramanda da generazione, quello di macellaio, nella sua Castelfranco.

Ma Mauro non è un macellaio qualunque e, insieme alla sua famiglia, ci tiene a fare il lavoro con etica: quindi prodotti di qualità e dati dal rispetto per gli animali. Una scelta che ha segnato l’incontro con Alvise Pigozzo titolare de “El Biavarol” (N.d.R. tradotto dal veneziano: negozi di alimentari) nel quartiere Santa Marta, baluardo di autenticità veneziana nella città lagunare. Alvise, infatti, propone solo prodotti “slow food” e da quando ha cominciato a rifornirsi da Marin è iniziato un sodalizio tra “puristi” del buon gusto e della tradizione.

Così pochi giorni fa a Santa Marta è arrivato un insaccato senza precedenti: una sopressa di ben 20 kg. Mauro e Alvise ne parlano come di un guinness dei primati ma a tal proposito non ci sono conferme ufficiali, viceversa è certo che la sua bontà sia letteralmente “sulla bocca di tutti” a Venezia. Così i 20 dopo pochi giorni sono già diventati 17. “Con Mauro e la sua famiglia non c’è solo stima professionale ma anche amicizia – spiega Alvise, che a Venezia è un’istituzione –. Non sono solo fornitori ma brave persone che fanno il loro lavoro come pochi altri, così nel mio negozio sono davvero tanti i prodotti che arrivano da Castelfranco”.

Vale la pena spendere qualche parola su Alvise. Il bisnonno aveva l’unica fattoria di Venezia, con tanto di mucche e nel quartiere gestiva una macelleria dove si vendevano latte, formaggi e uova di produzione propria. L’attività è stata tramandata fino a quando la famiglia ha deciso di vendere. Ma Alvise che vive a Campalto è tornato a Santa Marta per recuperare un pezzo di storia e tradizione, così ha aperto un negozio di alimentari che in breve tempo è diventato il cuore del quartiere. Non c’è studente, lavoratore o frequentatore della zona che non si fermi da El Biavarol, “dall’ingegnere al falegname” – come dice Alvise - per uno spuntino, una merenda e negli ultimi giorni per “la bestia”, come l’hanno ironicamente chiamata i clienti di Alvise.

“In città la gente è abituata a mangiare soprattutto pesce e quando arrivano i prodotti dei Marin vanno a ruba – racconta Alvise -. La sopressa sta facendo un grande successo. D'altronde a me interessa che la gente mangi bene ma soprattutto sano: se preparo un panino per il bambino che passa andando a scuola voglio essere sicuro di dargli un alimento di qualità. Qui ci sono solo cibi prodotti da animali felici, quindi più buoni e salutari”. Insomma, a Santa Marta è come fare un tuffo nel passato ma Alvise sta estendendo la sua attività e ieri ha allestito pure la “castradina” alla Madonna della Salute, ripristinando una tradizione quasi dimenticata, quando i veneziani mangiavano carne di montone perché anticamente, con la peste, non si trovavano altri alimenti disponibili. “Venezia non è solo arte e cultura ma è anche umanità e tradizioni che mi piacerebbe far rivivere perché - conclude Alvise -, se la gente mangia bene, vive meglio ed è più felice: così si fa comunità e qualità della vita”. Come dargli torto!

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