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17 settembre 2024

Treviso

VAJONT: CELEBRAZIONI PER NON DIMENTICARE

Ma non mancano le polemiche

| Carlo De Bastiani |

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| Carlo De Bastiani |

VAJONT: CELEBRAZIONI PER NON DIMENTICARE

LONGARONE (BELLUNO), 9 OTT - Il rintocco delle campane alle 22,39 chiuderà stasera, nell'ora della tragedia, il fitto programma di celebrazioni e di memoria in occasione del 48/o anniversario del disastro del Vajont che, la sera del 9 ottobre 1963, causò la morte di 1.910 persone. Tragedia che ha visto anche gli abitanti della provincia di Treviso coinvolti emotivamente e impegnati nei soccorsi.

La giornata è stata segnata da momenti di ricordo, anche con le voci dei sopravvissuti, ma anche da qualche momento polemico in relazione ad alcune frasi su un libro di Giorgio Bocca in cui si parlerebbe del disastro come di un evento non prevedibile.

"Ha sconcertato la comunità e i sopravvissuti - ha detto all'ANSA Roberto Padrin, il sindaco di Longarone, uno dei paesi spazzati via dall'onda d'acqua e fango - la notizia apparsa su alcuni giornali in cui si fa riferimento a quanto conterrebbe il libro di Bocca. A nome della comunità esprimo sbigottimento".

Secondo il sindaco verrebbe offerta un'immagine distorta della realtà in quanto "il Vajont è stato tutto tranne che un disastro naturale. L'unica causa è stato l'uomo che ha provocato la morte di 1.910 persone. Padrin però, al di là della specifica polemica, sottolinea il fatto che bisogna "continuare a ricordare, continuare a parlare dei disastri come quello del Vajont o quello in Giappone o tragedie come l'attentato alle Torri Gemelle perché tutto questo sia monito alle generazioni future".

Nel corso del suo intervento durante la cerimonia che ha riunito centinaia di persone in ricordo del disastro di 48 anni fa il sindaco ha evidenziato che oggi è la giornata nazionale della memoria per tragedie come quella del Vajont ma ha anche ricordato che nella dizione votata dal Parlamento per istituire la giornata c'é anche la parola "incuria". "Una parola - ha detto il sindaco - che è troppo debole perché non rende giustizia. Il Vajont non è stato un caso di incuria ma di irresponsabilità dell'uomo".

 


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Carlo De Bastiani

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