Il Veneto in ml: la nuova analisi del consumo alcolico
Quando un bicchiere di vino diventa patrimonio culturale
Veneto, basta nominarlo per richiamare antiche tradizioni e storie che hanno dell'incredibile. Questa regione, che si divide tra uomini di mare e lupi solitari di montagna, è famosa per la sua ricchezza e le sue usanze, una delle quali è proprio il bere, non per dimenticare ovviamente, ma piuttosto per assaporare meglio la vita. Che sia l'ombra bevuta alle sette del mattino nel bar del paese, il caffè corretto per digerire un pranzo oppure il classico Spritz delle sei in un locale chic, il bere veneto rappresenta un momento di condivisione sociale e culturale. Il vino, in particolare, assume un ruolo centrale nei pasti e nelle riunioni familiari o tra amici.
Tra le varie culture viticole venete, spiccano quelle delle zone di Valdobbiadene e Conegliano, famose per la produzione del Prosecco, un vino spumante noto a livello internazionale. La tradizione dello spritz, un cocktail a base di prosecco, acqua frizzante e un liquore amaro come l'Aperol o il Campari, è diventata emblematica dell'ora dell'aperitivo in Veneto. In questo contesto, l'aperitivo si trasforma in un momento di convivialità unico, dove amici e familiari si riuniscono attorno a un bicchiere di vino o uno spritz, condividendo storie e alimentando legami sociali. Questa usanza sottolinea non solo l'importanza della cultura vinicola nella regione, ma anche il ruolo dell'alcol come veicolo di socializzazione e unione.
Consumo di bevande alcoliche in Veneto
Secondo uno studio recente condotto dall'Istituto Superiore della Sanità, sorprendentemente, il Nord-Est dell'Italia non detiene la vetta della classifica per quanto riguarda il consumo di vino per capita. Al primo posto troviamo, infatti, le regioni centrali d'Italia, con le Marche, l'Umbria e la Toscana che guidano questa speciale classifica. Nonostante la forte identità e tradizione vinicola, il Veneto si posiziona al quinto posto, superato anche dal Friuli. Questi dati offrono una interessante prospettiva sulle abitudini di consumo degli italiani, sottolineando come le tradizioni e le preferenze possano variare significativamente anche all'interno di uno stesso Paese.
Nella regione Veneto, i dati sul consumo di bevande alcoliche nel 2021 evidenziano una prevalenza significativa. Il 78,5% degli uomini e il 59,7% delle donne ha consumato almeno un tipo di bevanda alcolica, con le donne che mostrano una prevalenza superiore alla media nazionale. In particolare, il consumo di vino (uomini 68,9%, donne 49,8%) e di aperitivi alcolici (uomini 52,0%, donne 33,0%) si attesta ben al di sopra della media nazionale per entrambi i sessi. Interessante è notare che anche il consumo di birra tra le donne (41,2%) supera la media nazionale, mentre il consumo di amari tra gli uomini (38,4%) si posiziona al di sotto. La tendenza al consumo di alcolici fuori pasto rimane elevata, superando la media nazionale (uomini 48,5%, donne 26,6%). Tra gli uomini, emergono inoltre una prevalenza dei consumatori abituali eccedentari (16,1%) e dei consumatori a rischio secondo il criterio dell'Istituto Superiore della Sanità (24,2%), entrambi superiori alla media italiana. Da segnalare, infine, un calo significativo dei binge drinker maschili (-30,2%) rispetto al 2020.
Donne venete
Sempre più italiani sembrano orientarsi verso un consumo moderato ma frequente di alcolici, una tendenza che emerge chiaramente dall'ultima analisi dell'Osservatorio Unione Italiana Vini basata sui dati Istat aggiornati. Negli ultimi quindici anni, il numero di consumatori occasionali di vino è cresciuto notevolmente, con un aumento del 35% che si traduce in più di 4,4 milioni di persone. Allo stesso tempo, si registra una diminuzione significativa, pari al 22%, dei consumi quotidiani. Questa trasformazione segna il passaggio ad un nuovo profilo di consumatore di vino in Italia, che oggi ammonta a 29,4 milioni di individui, equivalente al 55% della popolazione. Interessante è l'incremento della partecipazione femminile in questo cambiamento culturale, che ha visto una crescita del 12% contro una diminuzione del 2% tra i maschi, delineando così una comunità che, pur rimanendo fedele alla tradizione enologica italiana, adotta un approccio più consapevole e misurato rispetto al passato.
Le donne venete, protagoniste di questa nuova tendenza, non si fermano al consumo di vino ma ampliano i loro orizzonti anche verso altre bevande. Secondo uno studio recente, risultano settime nella classifica regionale italiana per il consumo di vino, un posizionamento interessante che sottolinea una preferenza marcata ma non eccessiva per questa bevanda. Ancor più notevole è il loro terzo posto, condiviso a pari merito con il Lazio, per quanto riguarda il consumo di birra. Questo dato evidenzia una diversificazione nelle scelte di consumo che va oltre il tradizionale bicchiere di vino. Infine, le donne venete si posizionano nuovamente settime anche per quanto riguarda il consumo di aperitivi alcolici, confermando una tendenza a favorire momenti di socializzazione e convivialità tipici della cultura italiana, ma sempre con un occhio attento alla moderazione e alla qualità delle bevande scelte.
La linea sottile tra piacere e dipendenza
La linea tra bere per piacere e sviluppare una dipendenza può essere sottile. In Veneto, come altrove, il consumo di alcool può trasformarsi da una pratica sociale accettata e integrata culturalmente a un problema di salute pubblica. Riconoscere e affrontare questa realtà è fondamentale per garantire che la cultura del bere rimanga una parte positiva della vita regionale.
Per questo è importante tenere conto di alcuni dati che evidenziano un mutamento nelle modalità di consumo di bevande alcoliche specialmente tra i giovani. Sotto questo aspetto, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Trentino-Sud Tirolo in prima linea. Nel 2020, si registrano 4.1 milioni di persone che si sono ubriacate almeno una volta, inclusi 930 mila giovani tra gli 11 e i 25 anni, con 120 mila minori intossicati e 3.300 casi che hanno richiesto l'intervento di un pronto soccorso. Emergono anche nuovi trend come l'alcolpops, bevande dolci e gassate che mascherano il loro contenuto alcolico, potenzialmente pericolose perché possono introdurre all'alcol i giovani inconsapevolmente.
Osservando i dati dal 2010 al 2020, si nota un calo nel consumo tra gli uomini e un aumento tra le donne, con un significativo +19,7% di giovani femmine tra i 21 e i 25 anni che consumano alcolici lontano dai pasti, praticando spesso il binge drinking. Infatti, il consumo di alcol fuori dai pasti risulta essere il comportamento più diffuso tra i giovani di entrambi i sessi. Su 830 mila persone con problematiche legate all'alcol, solo 64.527 sono state presi in carico dai servizi per le dipendenze, sottolineando un diffuso rifiuto nel riconoscere il proprio bisogno di aiuto.
Quanto si beve in Italia rispetto al resto del mondo
Mettendo in prospettiva il consumo di alcool nel Veneto, è interessante confrontarlo con quello di altre parti d'Italia e del mondo.
L'Italia, nonostante i dati preoccupanti sul consumo di alcol tra i giovani e l'aumento tra le giovani donne, non figura tra i primi paesi al mondo per consumo pro capite di alcol. La classifica è guidata dalla Repubblica Ceca, seguita da vicino dalla Germania e dalle nazioni dell'Europa dell'Est come la Lituania e la Russia. Questi paesi vedono un consumo medio che supera notevolmente quello italiano. In confronto, l'Italia si posiziona in una fascia media, attestandosi sotto nazioni come la Francia e il Regno Unito, noti per la cultura vinicola e la tradizione dei pub, rispettivamente. È interessante notare che, malgrado il forte legame culturale con il vino, l'Italia riesca a mantenere un consumo moderato se paragonato ai paesi leader in questa classifica.
Il mercato delle bevande alcoliche
Dalla selezione delle regioni, la classifica mondiale basata sull'indicatore "Ricavo, Combinato" nel mercato delle bevande alcoliche fatta da Statista è guidata dalla Cina con 335,9 miliardi di dollari USA, seguita dagli Stati Uniti (285,6 miliardi di dollari USA). In contrasto, la graduatoria è chiusa dall'Indonesia con 2,9 miliardi di dollari USA, registrando una differenza di 332,9 miliardi di dollari rispetto alla Cina.
La classifica prosegue con il Giappone si posiziona al terzo posto con guadagni di 121.116,77 milioni di dollari USA. Segue il Regno Unito, con 63.262,76 milioni di dollari, e la Germania, con 53.009,67 milioni. L'India si rivela un mercato in crescita, posizionandosi appena dopo la Germania con 51.440,86 milioni di dollari. La Francia e il Brasile non sono molto lontani, con rispettivamente 48.354,61 e 43.234,92 milioni di dollari. Il Canada e la Spagna, con 41.663,65 e 36.100,41 milioni di dollari, mostrano un'industria considerevole, seguiti da Nigeria e Messico, rispettivamente con 34.232,85 e 31.957,15 milioni. L'Italia, si posiziona verso la metà della classifica con una cifra di 31.139,57 milioni di dollari, evidenziando un mercato importante ma più di nicchia.
La cultura del bere, un marchio tutto italiano
Il vero veneto abbraccia l'arte di bere con una comprensione profonda che va oltre la semplice ingestione di alcol. Per lui, bere è un piacere intrinseco che non nasce da un bisogno, ma da un desiderio di arricchire momenti già significativi. Ogni sorso è una celebrazione, un rito che arricchisce occasioni speciali come aperitivi serali tra amici, cene romantiche sotto le stelle, eventi culturali che parlano dell'anima italica, serate di gioco in cui la competizione si mescola alla convivialità e feste in cui la gioia collettiva si eleva. In tutto questo, il brio e la vivacità veneta si fanno portavoce di una gioia di vivere che contagia ed esalta, rendendo ogni sorso parte di una tessitura più ampia di momenti indimenticabili. È così che il bere nel Veneto, più che un mero atto di consumo, diventa testimonianza di un saper vivere che abbellisce e definisce la regione.
Infine, la cultura del bere in Italia, e nel Veneto in particolare, rappresenta un aspetto distintivo dell'identità nazionale e regionale. Questa tradizione, sebbene ricca di aspetti positivi legati alla convivialità e alla celebrazione della vita, richiede un'attenzione costante per prevenire e mitigare i rischi associati al consumo eccessivo di alcool. Celebrare la cultura del vino e del bere, mantenendo un equilibrio sano, rimane una sfida importante per il Veneto e per l'Italia nel suo insieme.
Informazioni sull’autore
Luca Liberi, scrittore ed esperto di Igaming, coniuga la sua passione per il gambling e l’esperienza come copywriter per fornire recensioni oneste e consigli utili su casinò online su miglioricasinoonline.info. Vive a Roma e, grazie alla sua profonda conoscenza del settore, aiuta i lettori ad “abbracciare” un gioco consapevole.
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