Vittorio Veneto: ma quei piloni reggono davvero?
Più che un dubbio, una segnalazione. A distanza di quarant’anni i rattoppi ai piloni autostradale sono sicuri?
VITTORIO VENETO - Il 2 dicembre 1972 apre il tratto Conegliano-Vittorio sud. Il 17 marzo 1973 si corre fino a Vittorio Nord. Il 30 novembre 1994 si inaugura l’uscita Fadalto con la collaterale manifestazione degli ambientalisti che avevano osteggiato l’opera per il suo enorme impatto ambientale sulla val Lapisina e chiedevano almeno che gli scarichi della A27 non finissero liberi al suolo, inquinando le falde acquedottifere.
Stessa preoccupazione per la salute pubblica venne espressa dal sindaco Mario Botteon. Questo grave problema persiste irrisolto anche nella zona di San Lorenzo-Ceneda San Fris dove gli scarichi finiscono sulla Zervàda, un tempo famosa per gli squisiti gamberi che vi si pescavano.
Dunque i piloni dei viadotti han superato il mezzo secolo di vita. Come se la passano? A parte le frane dal Millifret, il citato problema degli scarichi, la rumorosità dei giunti, la sismicità dell’area…a dar pensieri sono le foto che alleghiamo, scattate di recente. I ferri d’armo scoperti dalla esplosione delle malte per la spinta provocata dai processi di ossidazione, sono state spennellate con un prodotto passivante di colore azzurro. Ma poi non sono stati subito ricoperti con la specifica malta di ripristino, così la ruggine ha ripreso a lavorare.
In alcune foto si vede bene che mancando lo spessore di copriferro la ruggine intacca l’armatura facendo poi scoppiare il calcestruzzo. In certi casi si vede pure che la ruggine ha intaccato il ferro riducendone la sezione. Ora noi vediamo ciò che sta accadendo sui punti scoperti ma possiamo esser tranquilli su quello che sta succedendo sulle armature degli altri lati, all’interno dei piloni? Le strutture in calcestruzzo hanno la caratteristica, quando scadono, di disintegrasi di colpo, anche senza preavviso. Non vogliamo suscitare allarmismi ma porsi delle domande e chiedere è lecito, se non doveroso. Il Ponte Morandi venne terminato nel 1967 e crollò, dopo appena 51 anni nel 2018 provocando 43 morti e 566 sfollati.