YOKO ORA STA MEGLIO
La bestiola avrebbe rischiato la morte se non fosse subentrato un nuovo veterinario a rioperarla e a seguire il post operatorio
| Laura Tuveri |
ISTRANA - Che cosa non si è disposti a fare per curare i nostri amici a quattro zampe quando stanno male. Pagare parcelle del veterinario, spesso molto salate, seppur con qualche sacrificio, lo si fa quasi senza batter ciglio, pur di non vedere soffrire il nostro amato animale. E’ quello che ha fatto anche un nostro lettore, A.G. di Istrana che ha scelto di rendere pubblica la sua vicenda che giudica un caso di “mala sanità”.
Si era rivolto ad una nota struttura alle porte di Treviso dopo che il suo cane di razza Akita Inu (nella foto) di 2 anni e 3 mesi, la notte del 20 maggio scorso era stato investito da un’auto pirata sulla Postioma. La povera bestiola ha avuto la sventura di finire investito da un'auto perché era scappato di casa a seguito dell’irruzione dei ladri che hanno aperto il recinto dove il cane si trovava. Una telefonata dei carabinieri di Istrana informava il padrone dell’incidente.
Subito A. G. si è precipitato al capezzale del suo cane che per fortuna era ancora vivo. Nella struttura ospedaliera i veterinari hanno prestato al cane le prime cure del caso, salvo poi, riservarsi di formulare una diagnosi più completa e, soprattutto, di presentare un preventivo per l’intervento operatorio ed una prognosi. Prima di addentrarci nei particolari della vicenda diciamo che, il quadro clinico, dopo tre settimane dall’operazione, e solo dopo aver rivisto la sala operatoria di una nuova struttura veterinaria, in quanto l’infezione cominciava a prendere il sopravvento, sta gradualmente migliorando.
Il nostro lettore è, infatti, certo che senza l’intervento del nuovo veterinario il processo di guarigione sarebbe stato seriamente compromesso. Il nuovo veterinario, invece di esibire una struttura da fiore all’ occhiello, si è subito messo al servizio dell’animale, effettuando visite a domicilio, anche più volte al giorno, mentre il protocollo della prima clinica non le prevedeva, compromettendo di fatto la convalescenza.
Senza l’intervento del nuovo veterinario il cane, sarebbe quasi certamente morto di setticemia. Ed è proprio questa la perplessità del proprietario di Yoko: come possa una struttura che si presenta molto bene, con personale sempre gentile e preparato, con tutti i macchinari diagnostici del caso, non prevedere un servizio di visita e di medicazione a domicilio. Anche i cani, seppur correttamente operati, con le più sofisticate tecniche, se poi non vengono curati, disinfettati, e medicati a dovere finiscono quasi inevitabilmente per ammalarsi di infezioni micidiali, come la setticemia, che non danno scampo.
“Dopo aver consultato altri veterinari e conosciuto altre strutture è stato bello sentirsi dire che il cane ce la farà, che tornerà a correre libero e felice esattamente come prima. Mi sarei aspettato che i primi veterinari mi avessero messo al corrente del lungo e delicato percorso post-operatorio che mi attendeva e che lo averi dovuto compiere da solo. Forse avrebbero dovuto dirmi che senza una cura post-operatoria adeguata, che è difficoltosa fare a casa, tutto ciò che viene fatto prima, nonostante sia stato profumatamente pagato (oltre 2.500 euro), è assolutamente inutile per il cane, ma utile solo per le casse dell’ospedale” afferma amareggiato A.G. che spera la sua vicenda sia di monito per altri e a cui auguriamo una pronta guarigione per il sua Yoko