Zaia ce l’ha più duro di Maroni
Il governatore del Veneto contro il governo sulla questione vaccini
| Emanuela Da Ros |
Devo dire che mi ha fatto piacere. Sapere che Zaia ha impugnato il ‘decreto vaccini’ davanti alla Corte costituzionale chiedendo alla Consulta una sospensiva (leggi: le porte delle scuole per due anni in Veneto saranno aperte anche ai non immunizzati) mi ha fatto tifare per il governatore ‘serenissimo’.
Per carità, la questione è controversa. Da mamma, a suo tempo, ho sottoposto i miei figli a tutti i vaccini in commercio, obbligatori e non. L’ho fatto per fiducia. Non ho una laurea in medicina o in farmacologia. E sono convinta che affidarsi a chi è competente in una materia delicata come la salute sia doveroso. Eppure questo decreto, piovuto sul groppo delle scuole (che già incassano parecchi fardelli), mi pare una forzatura.
E poi ho sorriso di fronte al ‘celodurismo’ di Zaia. Che dà fumo a quello moscio di Maroni. Quest’ultimo, infatti, ha deciso di fare un passo indietro sulla proroga di 40 giorni ipotizzata per la presentazione della documentazione sui vaccini all’atto dell’iscrizione alle scuole. “Non voglio lo scontro con il governo - ha dichiarato Roberto Maroni -. Ho parlato col ministro Fedeli e ci siamo chiariti”.
Evidentemente Luca Zaia non è stato soddisfatto del chiarimento. E ha scelto la via ‘aspra e forte’’. Ora il braccio di ferro è innestato. Vediamo se chi la dura, la vince.
Leggi anche gli sviluppi della vicenda vaccini avvenuti nella giornata di oggi, giovedì 7 settembre.