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29 marzo 2024

Treviso

“E qui comando io e questa è casa mia…”: ma siamo sicuri che anche il Covid conosca questa canzone?

EDITORIALE - Ma è possibile che i comuni debbano essere chiamati a fare ordinanze, per il contenimento delle pandemia?

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

mascherina di natale

EDITORIALE - Treviso, Castelfranco, Vittorio Veneto, Montebelluna, Mogliano ma anche Crocetta del Montello, Trevignano e Follina insieme a tante altre municipalità hanno deciso d’imporre l’obbligo delle mascherine all’aperto nel loro territorio comunale. Una decisione presa non certo a cuor leggero e dettata dal diffondersi della pandemia.

Una misura volta a salvaguardare la salute pubblica anche in vista delle tante manifestazioni in programma per le Festività. Mercatini, falò tradizionali ma anche eventi sportivi e in alcuni casi, feste di finne anno in piazza alimentano il timore che anche all’aperto si possa essere contagiati.

La preoccupazione è molta e pare che dopo l’ordinanza sulle mascherine all’aperto, più di un sindaco stia pensando anche ad annullare qualche manifestazione. Insomma, il Covid-19 sta tornando, anche con nuove varianti. Un fatto incontestabile, visti i dati di contagi e ricoveri.

Ora per fronteggiare l’emergenza sanitario saranno vaccinati anche i più piccoli e pare che le richieste siano davvero tante, in tal senso. Ma anche se a diversi livelli ci sono provvedimenti e iniziative è difficile non nutrire dubbi su come si stia procedendo a livello operativo.

Anziani e adulti si stanno vaccinando per la terza volta ma per i giovani, sotto ai 18 anni, ancora non ci sono indicazioni, intanto, famiglie e ragazzi restano in attesa di lumi!

Che dire poi dei centri vaccinali, organizzati, smantellati e poi nuovamente allestiti, qualche volta in sedi diverse? Naturalmente, in quest’ultimo caso, sempre a spese dei contribuenti e non è neanche detto che le nuove sedi siano all’altezza delle prime.

Beh, per quanto infido questo virus, dopo quasi due anni, qualcosa dovrebbe aver insegnato alle istituzioni sanitarie, su come procedere in materia di prevenzione. Invece, in diversi casi, pare che siano ancora in rodaggio: code, disservizi e informazioni non sempre esaustive. Per fortuna i cittadini, da bravi utenti del servizio sanitario pubblico, esercitiano l’antica e saggia partica della pazienza.

Quanto al mondo della politica la sensazione è che si stia delegando all’ultima “ruota del carro”, in buona sostanza ai municipi. Ma è possibile che i comuni debbano essere chiamati a fare ordinanze, per il contenimento delle pandemia? Perché non si contempla una disposizione a livello regionale, almeno?

Certo, ogni territorio è differente dall’altro ma oramai anche chi frequenta la scuola dell’infanzia ha capito che questo virus non conosce confini geografici e dilaga in maniera esponenziale.

È davvero poco credibile che in un comune si possa passeggiando tranquillamente tra le bancarelle di un mercatino di Natale senza mascherina mentre nel comune vicino viceversa ci sia l’obbligo di usarla anche all'aperto e il sindaco abbia magari vietato le manifestazioni.
 

 


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Ingrid Feltrin Jefwa

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