10 studenti alle Isole Svalbard per conoscere gli effetti dei cambiamenti climatici
| Alberta Bellussi |
Giacomo Lazzarin, lo studente del Liceo scientifico delle Scienze applicate di Lancenigo che vive a Tezze di Piave, è uno dei 10 studenti che quest’estate è andato alle Isole Svalbard grazie al Progetto Net e mi parla con entusiasmo e felicità della sua esperienza. Insieme a lui c’erano Gaia, Giancarlo, Marco, Manuela e Luca del Liceo; e dell’Itis Plank Matteo, Alberto, Diego e Nicolas accompagnati in questa esperienza unica dal professore di Scienze Naturali Rocco Monteduro e Paolo Carrer insegnate di Informatica.
In cosa consiste il Progetto Net?
Il progetto NET ossia North Exploring Treviso è stato avviato dall’Istituto Plank di Villorba. 10 Studenti lo scorso luglio accompagnati dai nostri prof siamo andati nell’Artico alle Isole Svalbard in Norvegia. Questa esperienza ha permesso di mettere noi ragazzi a contatto con i ricercatori che lì si occupano di cambiamenti climatici e di sostenibilità. Nella cittadina di Longyearbyen dove ha sede il centro universitario di studi sulle scienze polari; in questo momento le ricerche sono eseguite da ricercatori russi e italiani. Il progetto è visitabile nel sito www.northexploringtreviso.net.
Nei giorni alle Svalbard cosa avete fatto?
Il progetto di ricerca in corso consiste nell’analisi delle particelle inquinanti presenti nell’atmosfera. Le rilevazioni vengono effettuate mediante dei palloni aerostatici con molti sensori e rilevatori che vengono fatti salire fino a un chilometro di altezza e rilevano i parametri ambientali, la concentrazione di gas serra e la black carbon che è una particella spessa che deriva dalla combustione di carbon fossile e dei suoi derivati che depositandosi sulla superficie dei ghiacciai, insieme all’innalzamento della temperatura è la più importante causa dello scioglimento degli stessi. Abbiamo conosciuto la città e abbiamo cercato di acclimatarci perché li c’erano 7 gradi, 24 ore di sole e anche se le montagne sono basse essendo vicini al Polo Nord l’ossigeno è poco e l’atmosfera è diversa da quella a cui noi siamo abituati. Abbiamo fatto un campo dormendo in tenda per tre giorni in mezzo alla natura facendo i turni di guardia per controllare se ci fossero orsi, quelli polari.
È un progetto che ha avuto degli aiuti?
Sì, i due professori sono stati davvero bravi; hanno trovato degli sponsor che ci hanno supportato in vari aspetti. Hanno trovato l’appoggio di soggetti istituzionali, di 10 Comuni della Provincia che hanno dato il loro patrocinio e del CAI di Treviso.
Come siete stati selezionati?
Siamo stati selezionati grazie ad un bando interno alla scuola in base a vari criteri e all’andamento scolastico.
Il Progetto ha una prosecuzione?
Il progetto prosegue con una serie di conferenze che noi studenti che abbiamo partecipato alla spedizione andremo a tenere in altre scuole e nei Comuni patrocinanti.
Cosa ti è rimasto di questa esperienza Giacomo?
E’ stata una bellissima esperienza educativa che ci ha fatto crescere e confrontarci con una realtà totalmente diversa dalla nostra. Abbiamo conosciuto da vicino la ricerca e abbiamo visto, purtroppo, i ghiacciai che si sciolgono.
Hai dei sogni Giacomo?
Lo scopo della mia vita è fare un lavoro che mi piace e mi rende felice; non un lavoro monotono ma con sempre nuovi obiettivi da raggiungere. Da piccolo sognavo in grande e sognavo di essere un ricercatore scientifico … chissà questa esperienza magari è stata solo l’inizio.