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22 dicembre 2024

Conegliano

140 POSTI DI LAVORO A RISCHIO

La Siliconature Spa pronta a delocalizzare per un mancato ampliamento

| Milvana Citter |

| Milvana Citter |

140 POSTI DI LAVORO A RISCHIO

GODEGA SANT’URBANO – Il comune non concede l’ampliamento all’azienda, a rischio 140 posti di lavoro. Verso il trasferimento la Siliconature Spa, azienda che realizza film plastici e supporti per etichette adesive con un fatturato annuo di 80 milioni di euro. Ma il sindaco replica: “Abbiamo le mani legate per questioni burocratiche e acustiche”. Ieri i vertici dell’azienda, con sede in via Nazionale, hanno avuto un incontro con il comune e l’esito non è stato soddisfacente.

Per ora nessuna comunicazione ufficiale ma pare che l’agognato ampliamento chiesto dall’azienda non sia possibile e per la Siliconature si apre un futuro incerto. La questione ha origine qualche mese fa quando la Spa, 140 dipendenti addetti alla lavorazione di supporti siliconati per etichette e un fatturato di 80 milioni di euro annui, di cui l’85% estero, ha richiesto al comune la possibilità di ampliare lo stabilimento per realizzare una nuova linea produttiva ed installare nuovi macchinari: “Un incremento dell’attività – spiega Roberto Rosolen uno dei dirigenti dell’azienda -, indispensabile per rimanere competitivi sul mercato che, soprattutto sul fronte estero è sempre più agguerrito. Ma dal momento della nostra richiesta sono iniziati i problemi”.

Problemi che riguardano le emissioni acustiche per le quali il comune ha imposto all’azienda una serie di interventi per ridurre l’impatto dei rumori e favore dei residenti nella zona. “Non abbiamo problemi ad investire per soluzioni di abbattimento dei rumori, l’abbiamo sempre fatto, anche se il problema inizia nella sbagliata destinazione della zona in cui ci troviamo ad operare che è classificata come artigianale. Ma è chiaro che un’azienda da 140 dipendenti non può essere definita artigianale. Per questo avevamo chiesto una rizonizzazione dell’area, che ci è però stata negata”.

Un'immagine dall'alto della Siliconature Spa, azienda presente a Godega in via Pontebbana dal 1994

Risolti i problemi dei rumori, si potrà pensare all’ampliamento? Pare di no: “Al momento non abbiamo ancora avuto risposte ufficiali, ma dall’incontro che abbiamo avuto ieri con il comune ci pare di capire che non saranno positive. Il che per noi significa inevitabilmente dover pensare a soluzioni alternative. Non abbiamo ancora deciso nulla ma ci stiamo già guardando intorno per cercare nuovi siti produttivi”.

Insomma la Siliconature è pronta a fare le valigie e a trasferirsi nel vicino Friuli Venezia Giulia, ad esempio, ma non solo si parla anche di Slovenia o Austria. Una tragedia per i 140 operai che rimarrebbero senza lavoro: “E’ chiaro che - conclude Rosolen -, aprendo da un’altra parte, inizieremo un graduale trasferimento dell’attività e quindi il sito di Godega sarebbe destinato alla chiusura nel giro di qualche anno”.

Una prospettiva che ha già messo in allarme i dipendenti e le rappresentanze sindacali: “E’ incredibile – commenta Micaela Stringhetta rappresentante delle Rsu aziendali -, in un momento in cui le aziende chiudono per la crisi, a Godega non si fa nulla per aiutare un’azienda ad ampliare la proprio attività. Un ampliamento che significherebbe nuovi posti di lavoro. La preoccupazione in fabbrica è forte”.

Operai della Siliconature al lavoro

Ma il sindaco Alessandro Bonet replica: “Purtroppo è impossibile rispondere positivamente alla richiesta di ampliamento dell’azienda perché abbiamo le mani legate dal Pat. L’azienda ha esaurito il suo lotto e i lotti contermini sono tutti in zona agricola, non è possibile quindi dare l’ok al loro progetto se prima non cambia la destinazione d’uso di quell’area. Fare una modifica al Pat in questa fase è difficile e soprattutto richiede tempi non compatibili con le necessità dellla società, che si è comunque impegnata a lavorare sul fronte dell’abbattimento dei rumori per venire incontro alle lamentele dei cittadini”.

Per ora, quindi, dal comune nessuna approvazione al progetto ma l’amministrazione non intende abbandonare la partita: “Faremo di tutto per convincere l’azienda a cambiare idea - conclude Bonet -. La prospettiva di una sua delocalizzazione ci spaventa moltissimo, perché un conto è un trasferimento nel raggio di pochi chilometri un conto è cambiare Stato. Siamo sempre molto attenti a creare occasioni di lavoro, questa è anche la nostra filosofia ma dobbiamo rispettare i vincoli urbanistici che ci impongono di procedere in questo modo”.

 


| modificato il:

Milvana Citter

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