Addio a Guglielmo Monti, il soprintendente del Brolo
Si è spento a Padova il dirigente dei Beni culturali che ha salvato il Brolo di San Giacomo
ll soprintendente Guglielmo Monti (secondo da destra) nel brolo del Monastero di San Giacomo durante la diretta di Rai 3 "Ambiente Italia" con il poeta Zanzotto, il presidente di Italia Nostra Scarpis, l'architetto della soprintendenza Vecchione e il coordinatore del "Comitato per la salvaguardia del Brolo" Alessandro De Bastiani
VITTORIO VENETO - Un grande lutto per il Veneto, e non solo. Guglielmo Monti, dal 1991 soprintendente ai Beni Architettonici del Veneto si è spento all’età di 72 anni. L’architetto era molto conosciuto a Vittorio Veneto in quanto è stato per anni, coadiuvato dall’Architetto Cleonice Vecchione, al centro di vivaci polemiche per la salvaguardia dei beni architettonici della nostra città primo fra tutti il Brolo della villa Calbo Crotta di San Giacomo.
I vittoriesi hanno iniziato a conoscere l’Architetto Monti proprio per questa vicenda che dal 2003 ha coinvolto per anni migliaia di cittadini in un braccio di ferro contro l’amministrazione comunale che voleva avviare una speculazione edilizia nel prato retrostante alle barchesse del Monastero Cistercense di San Giacomo di Veglia. Culmine della vicenda fu la proclamazione del Brolo al primo posto in Italia del censimento dei Luoghi del Cuore organizzato dal FAI. A seguito di questo risultato tutta la stampa nazionale si occupò del caso compresa un’intera trasmissione della RAI che con una diretta televisiva di un’ora vide la partecipazione di Monti, con il poeta Andrea Zanzotto e molti altri protagonisti della vicenda.
A seguito di questo la Lega Nord su sollecitazione dell'ex sindaco Toni Da Re, allora tra i numeri uno del partito di Bossi, fece sollevare dalla dirigenza veneziana l’Architetto Monti trasferendolo a Trieste. Guglielmo Monti stava realizzando con la De Bastiani Editore un saggio sul concittadino Francesco Franceschini presidente della commissione d’indagine “Per la salvezza dei beni culturali in Italia”.