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26 agosto 2024

Treviso

Agricoltura in ginocchio per il Coronavirus

Ordini disdetti e carenza di braccianti nei campi è la denuncia di Confagricoltura

| Ingrid Feltrin Jefwa |

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| Ingrid Feltrin Jefwa |

Agricoltura in ginocchio per il Coronavirus

TREVISO - Confagricoltura Treviso lancia un grido d’allarme per le conseguenze date dall’allerta Coronavirus nel settore agricolo di tutta la Marca. “Ordini disdetti, rifiuto di lavoratori stranieri a lavorare nelle aziende agricole padovane e richiesta di certificati di buona salute per il Prosecco – denuncia l’associazione di categoria -, ma anche per l’ortofrutta e altri prodotti agricoli. È la situazione paradossale che molti agricoltori trevigiani di Confagricoltura stanno vivendo, sull’onda di una vera psicosi scatenata dalla scoperta dei due focolai di contagio di coronavirus in Veneto e Lombardia”. Giangiacomo Bonaldi, presidente di Confagricoltura Treviso sulla questione parla chiaro: “A preoccuparci sono le pratiche commerciali sleali, come le richieste di certificazione sanitaria dei nostri prodotti, dal Prosecco al bio, che stanno avanzando sia le catene di distribuzione europee, sia i singoli clienti. Una richiesta assurda, che non ha motivo di esistere, in quanto, com’è stato detto e ripetuto, il contagio avviene solo nel contatto tra persone. Un altro fenomeno che ci sta preoccupando molto è il rifiuto di lavoratori stranieri di venire a lavorare nelle nostre aziende. Ad alcuni associati dovevano arrivare braccianti romeni, che però hanno rinunciato a venire in Italia per paura del virus”.

 

Ed ecco le conseguenze concrete di questo stato di cosa: “Se la situazione dovesse protrarsi a lungo, sarebbe un rischio per tutto il comparto. Tra poco cominceranno le prime raccolte della frutta e la richiesta di braccianti per i seminativi e rischiamo di trovarsi in piena carenza di lavoratori. A questi problemi si aggiungono quelli creati dagli autisti di tir che non trasportano i prodotti verso l’Italia, in quanto rischiano la quarantena, mercati rionali chiusi, a differenza dei centri commerciali lasciati aperti, e, non per ultimo, disdette che stanno continuando a raffica delle prenotazioni negli agriturismi”. Ai problemi già citati va aggiunto anche quanto si è verificato per l’accaparramento alimentare dei gironi scorsi: “Problemi ci sono stati nei giorni scorsi nel settore ortofrutta a causa del surplus di domande, che hanno generato uno squilibrio nella distribuzione e nelle consegne. Un’emergenza che ora sta rientrando. Tutte cose che Confagricoltura ha denunciato al Governo e alla Regione Veneto, a cui è seguita una presa di posizione del ministro all'Agricoltura, Teresa Bellanova, che con una lettera inviata al presidente del Consiglio e al ministro della Salute chiede un intervento a livello comunitario contro le pratiche commerciali sleali e deroghe specifiche all'interno delle ordinanze sanitarie, per consentire alle aziende agricole di poter svolgere la loro attività”.

 

“La grave situazione che si è venuta a creare richiede consistenti interventi economici di sostegno al settore e al reddito delle imprese, che non possono essere limitati ai Comuni compresi nell'area rossa del Padovano – rimarca Bonaldi -. Per sostenere l'economia in un momento così delicato sono necessari veri e propri interventi di ristoro dei danni subiti dalle imprese, la sospensione delle rate dei mutui, sgravi dei contributi previdenziali e degli oneri fiscali, cassa integrazione per i lavoratori del settore. Va bene l’anticipo dei pagamenti comunitari Pac (Politica agricola comune) del 2020, come ha annunciato il ministro Bellanova, ma è un momento in cui le aziende agricole per resistere hanno bisogno di ossigeno e soprattutto chiedono la possibilità di operare senza il peso opprimente della burocrazia. Chiediamo che lo Stato e la Pubblica amministrazione, una volta tanto, siano di supporto alle imprese nel loro lavoro e non di ostacolo con inutili complicazioni burocratiche e ritardi nel rilascio di autorizzazioni e nel pagamento degli aiuti comunitari”.

 



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