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19 aprile 2024

Castelfranco

AL LICEO CLASSE TROPPO NUMEROSA NON CI STA: FARÀ LEZIONE SUI BANCHI DELLE MEDIE

Sono in 33 e nonostante sia stata messa a disposizione l’aula più grande non si è vista altra soluzione

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Castelfranco – È stata l’unica soluzione possibile: trovare dei banchi più piccoli e tentare di far stare tutti dentro all’aula più grande che c’era a disposizione. I nuovi iscritti al Liceo Classico di Castelfranco dovranno fare lezione su banchi utilizzati alla medie.

Saranno in 33 in classe e non ci possono stare se usano dei banchi normali. Così ha pensato di fare la direzione della scuola, dato che non è stato possibile creare due sezioni diverse. La situazione che si è venuta a verificare al “Giorgione” è conseguenza del fatto che non è partito il nuovo Ginnasio di Camposampiero.

A febbraio, al momento delle iscrizioni, diversi studenti della zona di Camposampiero avevano deciso di iscriversi lì. Ma alla fine, dato che non era stato raggiunto il numero minimo di iscritti, la IV Ginnasio non è stata creata.Allora a giugno si sono dovuti iscrivere a Castelfranco, dove c’era già una classe di 25 studenti.

«Abbiamo pensato alla soluzione dei banchi più piccoli perché ci è parsa l’unica soluzione possibile, dato che non ci è stato concesso di creare due sezioni – spiega il preside del Liceo “Giorgione”, Franco Rebellato -. Con i banchi normali i ragazzi non ci sarebbero stati. Abbiamo messo a disposizione l’aula più grande, ma non è risultata abbastanza capiente lo stesso. Quindi abbiamo recuperato dei banchi utilizzati alla medie e si farà lezione con quelli».

«Avevamo fatto presente agli organi competenti che si partiva un nuovo Liceo Classico a Camposampiero c’era il rischio di non far partire nessuno dei due – afferma sempre Rebellato -. Lì si sono presentati in troppo pochi, li hanno comunque tenuti in ballo fino a giugno e poi si sono dovuti rivolgere altrove. Noi avevamo già formato una quarta ginnasio da 25 alunni, ce ne sono arrivati altri otto e ci troviamo con 33 iscritti. Ad alcuni abbiamo dovuto dire di no».

Quello dei banchi più piccoli è l’ennesimo segnale dell’inadeguatezza delle strutture scolastiche a Castelfranco. Proprio al Liceo “Giorgione” da anni ci sono i ragazzi che fanno lezione nei prefabbricati.

«La situazione è nota e sappiamo che complessivamente mancano una cinquantina di aule – afferma il sindaco Maria Gomiearato -. Ci sono dei progetti per un nuovo blocco destinato al “Giorgione” da realizzare in fianco al “Nightingale”, c’è anche in programma di realizzare una nuova ala dell’Alberghiero “Maffioli”, ma purtroppo tutti i finanziamenti provinciali sono stati bloccati qualche anno fa. Abbiamo fiducia che si possa ricominciare a parlarne il prossimo anno».

Il consigliere provinciale del Pdl Gianfranco Giovine dal canto suo afferma di avere fornito una ricetta per ovviare al problema, ma né la Provincia né il Comune l’hanno ancora presa in considerazione.

«Ho presentato il progetto in Provincia circa otto mesi fa – afferma Gianfranco Giovine -. Prevede la creazione di un unico polo scolastico nell’area dell’ex agraria in via Lovara. Si potrebbe creare un polo dove concentrare le scuole superiori e dare dei servizi centralizzati».

Secondo Giovine si dovrebbe puntare su una compartecipazione pubblico privato. Il Comune dovrebbe mettere a disposizione l’area dell’ex agraria di via Lovara e ai privati andrebbero le scuole dismesse da riconvertire per operazione edilizie. Un’operazione a costo zero per le amministrazioni pubbliche.

«La mia proposta prevede che dei privati possano farsi carico della creazione della “Cittadella degli studi” in cambio degli edifici in cui attualmente si trovano le scuole – afferma Giovine -. Una cosa che potrebbe avvenire per tutte le scuole superiori di Castelfranco, tranne che per l’Istituto Alberghiero “Maffioli” che si trova in una villa storica. Tutto ovviamente dovrebbe sottostare a rigidi vincoli urbanistici stabiliti dal Comune per evitare di fare della speculazione edilizia. Sono mesi che ho presentato il progetto, si continua a dire che non ci sono soldi per risolvere il problema, ma Comune e Provincia non lo hanno ancora preso in considerazione». MC

 



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