All'ospedale di Treviso asportata e ricostruita in 3D la mandibola ad un 50enne
Sofisticato intervento dell'équipe di Chirurgia maxillo facciale a un paziente con osteonecrosi
| Isabella Loschi |
TREVISO - Asportata e ricostruita la mandibola ad un cinquantenne. Sofisticato intervento all’ospedale Cà Foncello di Treviso da parte dell’équipe di Chirurgia maxillo-facciale che, utilizzando una tecnica di progettazione 3D, ha asportato e ricostruito, garantendo estetica e funzione, mezza mandibola a un paziente cinquantenne.
“In seguito a interventi di chirurgia orale di routine - spiega il primario, dottor Luca Guarda Nardini - la persona aveva sviluppato un’estesa necrosi ossea con fistolizzazione cutanea: tale lesione è stata favorita dal farmaco utilizzato per trattare l’osteoporosi. Dopo numerosi accertamenti il paziente si è appoggiato alla nostra Unità Operativa: la biopsia ha permesso di ottenere la diagnosi di osteonecrosi mandibolare farmaco correlata; una complicanza rara che tende a manifestarsi nel caso in cui non vengano seguiti i rigidi protocolli farmacologici e chirurgici proposti da diverse società italiane e internazionali del settore maxillofacciale nella gestione del paziente in terapia con bifosfonati e antiangiogenetici, in caso di procedure invasive a livello del cavo orale.
La Tac ha messo subito in evidenza come metà della mandibola fosse completamente compromessa a tutto spessore e non fosse possibile intraprendere un approccio conservativo. Si poneva quindi il problema – prosegue Guarda Nardini – di come poter dare al paziente una buona qualità di vita, visto il grave deficit estetico e funzionale che comporta la resezione di metà mandibola. È stato quindi richiesto un modello 3D del cranio per avere un miglior inquadramento dell’estensione della lesione e il dottor Mirko Ragazzo, con il supporto del dottor Alessandro Cicognini e del dottor Matteo Val, grazie all’ingegneria informatica, ha ricostruito con perfetta simmetria un’emimandibola in titanio con le caratteristiche facciali del paziente stesso. L’emimandibola è stata realizzata con tecnica di fusione a mezzo laser dalle polveri di titanio. Il tutto con il fine ultimo di poter permettere al paziente di continuare a vivere la vita di tutti i giorni malgrado la grave menomazione.”
L’intervento è durato circa tre ore senza particolari complicanze. Il decorso post-operatorio è stato regolare e il paziente è stato dimesso dopo alcuni giorni. "A due settimane dall’intervento il paziente dimostra un buon recupero della funzione e dell’estetica pre-intervento - sottolinea Guarda Nardini -. La possibilità attuale di sfruttare le tecniche di progettazione computer-guidate favorisce sia il medico, che può progettare i margini di resezione più precisi facilitando così l’inserimento e il fissaggio della protesi, sia il paziente cui viene restituita una normale armonia del volto. La nostra Unità Operativa è all’avanguardia per la progettazione computer guidata in 3D del volto del paziente al fine di permettere una buona qualità di vita alla persona che deve essere sottoposta a demolizioni facciali importanti. Tutto ciò è possibile grazie alle competenze di un grande team di infermieri di sala operatoria e di reparto e di tutti i medici chirurghi maxillofacciali e odontoiatri che afferiscono alla struttura”.
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