ASINI RASAERBA, TROPPO CARO IL SERVIZIO SFALCIO
Lac e Oipa voglio fare un esposto alla Corte dei Conti per danni erariali
| Laura Tuveri |
PAESE - Continua la querelle fra gli animalisti di Oipa e Lac e la Provincia di Treviso sulla morte dell’asinello e, soprattutto, sul progetto “Asinelli al lavoro”. Andrea Zanoni, presidente della sezione Veneta di Lac, e Mara Canzian, presidente di Oipa Treviso, oltre a ribadire lo stato di incuria in cui versano gli animali fanno presente anche la cifra, secondo loro spropositata, che viene pagata ad un privato per accudire gli animali.
“Perché un’asina gravida veniva detenuta promiscuamente ad altri asini e senza una stalla dove partorire?" Si chiedono gli animalisti. “Ieri noi dell’Oipa e della Lac abbiamo denunciato lo stato di degrado nel quale si trovano gli asini rasaerba nella bretella della Postumia all’altezza di Postioma di Paese segnalando la morte di un cucciolo di asino abbandonato da tempo nonché l’acqua putrescente a disposizione degli animali. Oggi il presidente della Provincia Muraro dichiara che “gli animali bevono soltanto acqua corrente. Mentre l'”acqua stagnante” che viene segnalata è quella di raccolta dalle canalette a servizio delle scarpate, onde prevenire franamenti; acqua quest’ultima che non viene utilizzata per il ristoro degli animali”.
Ci spiace constatare che il Presidente Muraro sia gravemente disinformato o peggio che lo stesso sia oggetto di una presa in giro da parte di qualcuno che non lo ha correttamente informato”. Gli animalisti, infatti, continuano a sostenere che l’acqua stagnante e putrescente non riguarda gli scoli, ma è proprio quella presente nell'abbeveratoio degli asini e che in merito abbiamo testimonianze e documentazione fotografica.
Zanoni e Canzian evidenziano, inoltre, che un abbeveratoio è rotto e presenta protuberanze appuntite che potrebbero creare problemi agli asini durante l’abbeverata, “Questo è ancora presente sul posto e dopo la nostra denuncia ora però contiene acqua pulita. Se come dice Muraro si tratta di un asinello nato morto la cosa diventa ancora più grave perché è inaudito che una asina gravida venga detenuta libera in una scarpata, rinchiusa in un recinto promiscuamente ad altre asine ed asini adulti, anziché essere stata ricoverata in una stalla al riparo dalle intemperie e dal vento e sotto costante osservazione”.
Zanoni e Canzian si chiedono anche “Se ci fossero state delle complicazioni, come pare ci siano state, anche l’asina poteva morire, se ci fossero stati i dovuti controlli da parte di chi è pagato per farlo forse l’asinello non sarebbe morto. Se, come dice Muraro, “La convenzione che è stata sottoscritta dalla Provincia nel novembre 2008 con il soggetto affidatario degli animali e del servizio è molto rigorosa e disciplina puntualmente le norme da osservare per garantire innanzitutto il benessere animale” è evidente che altrettanto non lo sono i controlli della Provincia sull’operato del privato che per accudire (si fa per dire) gli asini si porta a casa 16 mila euro, iva esclusa, all’anno”.
Gli esponenti di Lac e Oipa affermano che “l’acqua putrida dimostra che in questa detenzione non c’è nulla di rigoroso, inoltre il privato pare abbia saputo del cadaverino solo da una residente di Postioma grazie alla quale poi è intervenuto sul posto”. Zanoni e Canzian rendono noto, inoltre, che oltre all’esposto alla magistratura per la morte dell’asinello ne stanno valutando un secondo alla Corte dei Conti per danni erariali perché è inaudito che 16 mila euro dei cittadini vengano spesi “per un servizio che evidentemente non funziona”.
La Provincia replica, in merito al costo versato per la cura degli animali, che senza il lavoro degli asinelli l’Ente e, quindi, la collettività, spenderebbe circa il triplo della cifra assegnata al pastore, ovvero 48 mila euro annui, per il normale sfalcio, senza contare il fatto che grazie agli animali non viene utilizzato carburante e quindi si evita di produrre inquinamento. La convenzione datata 11 novembre 2008 è stata sottoscritta tra la Provincia di Treviso e Luca Pontello, “al fine di disciplinare fino alla data del 31 dicembre 2012 l'attività funzionale relativa alla gestione degli 8 asini”.
Essa prevede anche che il pastore si prenda cura degli animali per garantirne il massimo benessere. Zanoni e Canzian concludono con un messaggio a Muraro: “Invece di prendersela con noi lanciando accuse insensate risponda alle nostre domande e ci dica dove sono finiti tutti gli asinelli nati fino ad ora visto che ce ne sono ancora e solo sei. Nel 2005 ne sono stati portati sei e ad oggi ce ne sono sempre sei, come mai? Forse non ci sono le condizioni idonee per il loro benessere? Forse i piccoli sono stati venduti? Forse qualcuno se li è portati a casa ? O forse sono semplicemente morti in chissà in quali tragiche maniere? Perché invece di fare il solito “vittimismo” Muraro non accerta le colpe di chi ne è veramente responsabile ammettendo che questo progetto è fallito e non ha più alcun senso?”.