Attività di volontariato per fornire nuove opportunità di lavoro ai disoccupati
160 lavoratori coinvolti nel progetto Vips dell'ente bilaterale territoriale della provincia di Treviso e Csv Belluno Treviso
| Isabella Loschi |
TREVISO - Avvicinare il mondo del volontariato al mondo delle imprese per fornire occasioni di inserimento e di riqualificazione nel mondo del lavoro ai lavoratori disoccupati che percepiscono i sussidi. Questo l’obiettivo del progetto tra EBiCom, l'ente bilaterale territoriale della provincia di Treviso e Csv Belluno Treviso. Avviato inizialmente con un protocollo di intesa, in oltre cinque anni, il progetto è diventato uno strumento di politica attiva denominato ViPS (vicinanza, prossimità, sostegno) che ha prodotto risultati significativi in termini occupazionali e di coesione sociale.
A 6 anni dall’attivazione l’impatto occupazionale e sociale del progetto è stato valutato da un’apposita indagine. Complessivamente sono stati coinvolti circa 160 lavoratori, dei quali l’88,5% proviene dal settore del commercio, per il 3,3% dal settore servizi, per l’8,2% dal settore turismo. Dopo una prima fase di avvio nel 2015, il progetto ha avuto una stabilizzazione nel triennio 2017-2018-2019 per registrare, nel 2020, un’impennata, in coerenza con la caduta occupazionale nel terziario determinata dal Covid.
Tra le attività svolte nel mondo del volontariato, per un totale di oltre 28mila ore di servizio, il 46% ha riguardato attività educative e di animazione, il 47% il supporto gestionale, il 21% il trasporto sociale, il restante 20% altre attività, a sottolineare la larga polivalenza e utilità dell’impegno. In termini di “arricchimento personale” e di “competenze professionali” risultano migliorate 7 skill prese in esame: comunicare con gli altri in modo efficace (per il 45,9%), capacità di risolvere i problemi (per il 57,4%), competenze organizzative (per il 52,5%), saper lavorare in gruppo (45,9%). Nell’insieme appare evidente la positività degli effetti che spingono l’evoluzione del volontariato inserendo il concetto dell’impegno regolamentato, l’apporto di competenze dal mondo profit per un ottimale connubio di esperienza ed energia lavorativa, accelerando i tempi di ricollocazione nel mercato del lavoro e restituendo al lavoratore disoccupato un’integrazione economica all’ammortizzatore sociale.
In generale, ai lavoratori temporaneamente disoccupati, l’esperienza del volontariato ha prodotto “benessere” sentendosi di nuovo utili e avendo nuove opportunità di socializzazione, tanto che il 36,1% dei lavoratori, anche dopo aver concluso l’esperienza e trovato un nuovo impiego, ha continuato a svolgere attività di volontariato.
“Appare evidente – spiega il presidente di EBiCom Adriano Bordignon – che questo “pezzo di cammino” fatto insieme ha prodotto buoni frutti, tangibili, due mondi che si parlano e che si aiutano reciprocamente. Ha soprattutto dimostrato che è possibile attuare politiche attive nel lavoro con vantaggi evidenti per le imprese, le associazioni di volontariato, i lavoratori e anche le loro famiglie. L’arricchimento professionale e personale ottenuto dai lavoratori è la miglior prevenzione al disagio psichico e sociale”. “Per oltre sei anni – afferma Alberto Franceschini, presidente di CSV Belluno Treviso – il progetto ViPS ha dimostrato la sua utilità nel miglioramento della situazione non solo economica ma anche psicosociale di molti lavoratori del terziario che hanno vissuto un momentaneo stato di difficoltà. Una buona pratica da riproporre anche in altri contesti territoriali”.