Bar e ristoranti chiusi alle 18, il sindaco Conte: "Non farò come Sgarbi"
"Chiederemo aiuti veri subito per le categorie penalizzate da questo Dpcm"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Vittorio Sgarbi, in quanto sindaco, ha deciso che i ristoranti di Sutri potranno restare aperti fino alle 22 mentre bar e pasticcerie fino alle 20. L’ordinanza sindacale comunicata ieri da Sbarbi, segue dunque la linea delle province autonome di Bolzano e Trento.
Una scelta possibile anche per Treviso? “Al momento no”, dice il sindaco Mario Conte, ieri in piazza al fianco del popolo delle partite iva che oggi deve fare i contri con le misure dell’ultimo Dpcm. “Se Sgarbi ha trovato una falla nella normativa questo non lo so. Ma noi non vogliamo andare a cercare il cavillo per far riaprire le attività, vogliamo che le riapra il Governo in modo unitario”, spiega.
“Cercherò insieme ad altri sindaci di mettere nero su bianco provvedimenti sartoriali che non vadano a penalizzare le categorie e chiederemo al governo un immediato ristoro per bar, ristoranti, gestori di palestre, società sportive, centri benessere, per le perdite che inevitabilmente esibiranno questo mese”.
“Come Comune apriremo anche il tavolo di confronto con tutte le associazioni di categorie, come abbiamo già fatto durante lo scorso lockdown, per adottare nel nostro piccole delle misure che possano aiutare chi oggi è chiamato alle restrizioni”, chiude Conte.
“L’invito che faccio ai trevigiani è di aiutarci tra di noi, prenotando al ristorante o in pizzeria la cena d’asporto e sostenendo le attività durante il giorno”.