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21 agosto 2024

Nord-Est

Batterio killer in pediatria, chiuse le indagini

Sette gli indagati per due casi di decesso e malformazione

| Ansa |

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Batterio killer in pediatria, chiuse le indagini

VERONA - Sono state chiuse, ma con lo stralcio di gran parte delle persone offese, le indagini preliminari della Procura della Repubblica di Verona su lesioni e decessi di neonati all'Ospedale della donna e del bambino per infezione da Citrobacter, avvenuta tra il 2018 e il 2020. Le ipotesi di reato - riporta oggi il quotidiano L'Arena - sono a vario titolo di omicidio colposo, lesioni colpose gravi e gravissime in ambito sanitario. Le denunce erano state presentate dai genitori di quattro neonati morti, un centinaio di contagiati e nove rimasti disabili. In seguito a una consulenza affidata dalla Procura, tuttavia, solo due sono i casi per cui gli operatori sanitari sarebbero imputabili, e cioè quelli rientranti nella cosiddetta «fase tre» o «tardiva» della diffusione del batterio nella Terapia intensiva neonatale e pediatrica dell'ospedale, nel periodo tra il 22 febbraio e il 30 maggio 2020.

In quelle settimane non vi furono riunioni del Comitato infezioni ospedaliero e della commissione multidisciplinare ospedaliera, né alcuna sorveglianza attiva e il monitoraggio ambientale. E a quel periodo risalgono una morte e una malformazione, più l'infezione ad altri due neonati. Il batterio killer si era annidato in un rubinetto dell'acqua utilizzato dal personale della Terapia intensiva e anche nei biberon. Morti che potevano essere evitate, secondo i tecnici, se chi di dovere fosse intervenuto per tempo e in modo adeguato. Il reparto venne chiuso solo il 12 giugno 2020 per procedere alla totale sanificazione degli spazi.

 



Ansa

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