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19 dicembre 2024

Esteri

Il killer Luigi Mangione idolo ai concerti e nei video della Gen Z

Durante un concerto a Boston, il pubblico esulta davanti alle sue foto segnaletiche. Le influencer ventenni: cari Ceo, benvenuti nel nostro mondo

| AdnKronos |

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Il killer Luigi Mangione idolo ai concerti e nei video della Gen Z

STATI UNITI - Luigi Mangione non è più solo un idolo dei social come X o Telegram, dove si può inneggiare a un assassino nascondendosi dietro a uno pseudonimo. È entrato nel mainstream: la sua immagine è stata proiettata dal dj durante la tappa bostoniana del tour "Bop to the Top", una serie di concerti in cui si suona musica dei programmi Disney (che però non c’entra nulla con l’organizzazione). Il dj, quando è partita la canzone "He could be the one" (Lui può essere quello giusto), tratta dalla serie Hannah Montana, personaggio interpretato da Miley Cyrus, ha deciso di trasmettere una carrellata delle sue foto, tra cui quella segnaletica scattata dopo l’arresto, e la folla composta soprattutto da 20-30enni si è scatenata in urla e applausi.

Come se il messaggio non fosse già abbastanza chiaro, alla fine della canzone il dj ha chiosato: "Bisogna dare alla gente quello che la gente vuole!" Non sono mancati i commenti negativi sulle pagine Facebook e Instagram di "Bop to the Top", che hanno definito "disgustosa" e "malata" la glorificazione di Mangione, accusato (e reo confesso, avendo scritto un manifesto in cui si vanta del gesto) di aver ucciso Brian Thompson, amministratore delegato di United Healthcare, un’assicurazione sanitaria.

Ma sui social la "difesa" di Mangione è anche più articolata, con la Generazione Z (i nati tra il 1995 e il 2012) che lo considera un anti-eroe come Joker, il prodotto dell’ambiente in cui è cresciuto. Rachel Gaede (438mila follower su TikTok) in un video prende in giro la categoria dei CEO, degli amministratori delegati: "Sono tutti lì che piagnucolano ‘sono così spaventato, la violenza non è la risposta’, mentre la Gen Z sta qua seduta che risponde: ‘oh mio dio, avete cresciuto una generazione che fa le stragi a scuola e ora ci chiedete solidarietà? Avete normalizzato la violenza con le armi da fuoco al punto che dobbiamo saltare giorni o settimane di scuola per le esercitazioni su come comportarci quando un killer armato entra nelle nostre classi. Siamo cresciuti con parlamentari che guardano i nostri figli morti, i nostri amici morti e rispondono che la soluzione è uno zaino antiproiettile! E ora siete turbati, volete piangere perché un uomo è stato ucciso in pieno giorno? Succede, benvenuti in un qualsiasi martedì in una qualsiasi scuola d’America".

Non manca il lato satirico. Un’altra ragazza, ripresa in primo piano, parla con il tono che in genere viene riservato alle ragazze violentate: "Beh ma cosa indossava? Perché sai, se porti un completo vistoso con un Rolex al polso, la gente si fa un’idea sbagliata di te. Lo dico a tutti i miei amici CEO di indossare sempre un giubbotto antiproiettile. Se avesse seguito questo consiglio, ora sarebbe sano e salvo. Certo, un omicidio non è mai una bella cosa, ma se hai un lavoro come quello di CEO devi sapere che la gente avrà una scarsa opinion di te e dunque non ti considereranno una persona di valore".

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