Cà Foncello oltre i confini provinciali
Nominato presidio ospedaliero di secondo livello, servirà anche Belluno
| Isabella Loschi |
TREVISO – La sanità trevigiana diventerà un punto di riferimento oltre i confini provinciali della Marca.
Secondo il ministro della sanità Renato Balduzzi, la sanità nei prossimi anni deve trasformarsi con una riduzione dei posti letto che dovranno scendere a 3 per mille abitanti; ora la media provinciale trevigiana è di 3,58 per mille abitanti, ed avere una visione ampia che vada al di là del territorio delle Usl e dei confini provinciali. Con questa prospettiva l’ospedale Cà Foncello di Treviso si trasformerà e, nominato presidio ospedaliero di secondo livello, come lo definisce il decreto Balduzzi, sarà a disposizione anche della provincia di Belluno. L’ospedale avrà tutte le specialità e verrà rafforzato diventando così il punto di appoggio anche per il presidio ospedaliero di Belluno che perderà alcune specialità: neurochirurgia, radioterapia, dermatologia, gastroenterologia, malattie infettive.
Un ospedale di secondo livello come il Cà Foncello, dovrà avere anche una cardiologia con emodinamica interventistica 24 ore su 24, neurochirurgia, cardiochirurgia e rianimazione cardiochirurgia, chirurgia vascolare, toracica, maxillofacciale, plastica, e ancora endoscopia digestiva ad alta complessità, broncoscopia e radiologia interventistica e rianimazione pediatrica e neonatale. Alcuni reparti come i servizi di radiologia con Tac ed ecografia, medicina nucleare, laboratorio e servizio immunotrasfusionale, dovranno essere funzionanti 24 su 24. Il bacino di utenza per questo tipo di ospedali deve essere di minimo 600 mila abitanti fino ad un massimo di 1 milione e 200 mila. Per questo servirà le due province per le specialità che sono mancanti a Belluno.
Se il Cà Foncello diventerà l’ospedale di riferimento, tutta la rete ospedaliera sarà rivista. Così il territorio trevigiano avrà di fatto due ospedali di primo livello, Castelfranco e Montebelluna, mentre Conegliano e Vittorio Veneto verranno considerati ospedale unico con due poli. L’ospedale di Oderzo sarà di base con attività medica, chirurgica e di pronto soccorso e Motta di Livenza avrà la funzione di ospedale riabilitativo a livello provinciale.