Cammino Unesco, Mognon: “Bello ed emozionante, ma non da sottovalutare”
Il 50enne vidorese è il primo ad aver completato tutti i 51 km in un giorno. Con lui Silvia Guizzo
| Claudia Borsoi |
VIDOR - «Un cammino molto bello, emozionante, segnato bene, ma non da sottovalutare». Marco Mognon, 50enne di Vidor, allenatore di calcio e co-fondatore dell’associazione Take You Time, è il primo ad aver percorso a piedi tutti i 51 km del Cammino delle Colline del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene, completando il tracciato nell’arco della stessa giornata.
Partito martedì 18 luglio alle 4.30 dalla sua Vidor ha concluso il cammino in 14 ore circa, arrivando a Vittorio Veneto, in piazza del Popolo, alle 18.36. Inizialmente doveva essere un cammino in solitaria. Poi all’ultimo si è aggiunta Silvia Guizzo, che ha condiviso quindi il primato con Mognon.
«Take your time (prenditi il tuo tempo ndr) non è solo la mia associazione, ma è anche la mia filosofia di vita – racconta il vidorese -. E il consiglio che do a chi percorrerà questo cammino è di farlo assaporandolo, prendendosi del tempo per sé stesso. Tutti i tratti sono belli ed ogni tratto ha le sue bellezze».
Il Cammino delle Colline del Prosecco, da Vidor a Vittorio Veneto, è suddiviso in quattro tappe, così da poter essere percorso non solo da camminatori esperti come Marco e Silvia, ma anche da appassionati. «Da Vidor a Col San Martino – racconta Mognon – sei immerso nelle vigne e apprezzi il lavoro dei contadini, scorci dipinti da viti e colori. Poi sali sulle creste e qui apprezzi quanto hai attorno a te: la piana veneta, il Pianezze, il Grappa, Collagù. Quando vai verso Follina e Cison di Valmarino c’è tutta la parte delle Prealpi con i laghi di Revine Lago e Tarzo e tutta una serie di scorci multi-visione: tutto emozionante».
Un Cammino che richiede preparazione. «Ci sono tratti impegnativi – sottolinea Mognon – e quindi vanno indossati scarponcini da trekking. Bisogna partire con lo zaino e con l’acqua, perché poche sono le fontane che si incontrano lungo il cammino. Il tracciato è segnato bene, ci sono molti sentieri, alcune strade bianche e un po’ d’asfalto».
«Essere stati i primi a percorrerlo in un solo giorno è un onore» conclude il vidorese, che ha dedicato questa “prima” alla sua comunità.