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03 maggio 2024

Treviso

LA CARICA DEL PD

Assemblea regionale a Monastier

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LA CARICA DEL PD

MONASTIER - La parola che più frequentemente ritorna nei discorsi degli oratori dell’assemblea è la parola “cultura”. Sembra che i dirigenti del Pd veneto abbiano messo a fuoco il punto attorno a cui raccogliere le forze e fare i primi passi per contrastare la Lega e il Pdl. Non si tratta solo di una faccenda provinciale, legata alle elezioni di Treviso.

La linea politica tracciata sabato, punta prima di tutto, ad indicare il modo in cui raccogliere consenso e, in secondo luogo, a chiedere sostegno al Pd nazionale.

La cultura politica a cui Floriana Casellato e Enrico Quarello fanno riferimento si compone di due elementi: innanzitutto, evitare che il partito diventi la piattaforma di lancio per il marketing personale “per avvicinarsi alle risorse pubbliche”. In secondo luogo, rendere il partito uno strumento che “faccia da sponda” e da interlocutore. E in questa seconda frase si può leggere una velata critica a chi intende la politica come il luogo in cui si devono sempre e solo prendere le decisioni dando minor importanza a quello che Floriana Casellato chiama il “legame della disponibilità”.

Per affermare una cultura politica di questo tipo, i dirigenti del Pd hanno bisogno di attenzioni da parte del Pd nazionale e hanno bisogno di atti simbolici. Quarello sottolinea la scelta coraggiosa di fare l’assemblea regionale a Monastier, nella provincia di Treviso, “non certo una provincia facile”.

Poi, c’è bisogno di attenzione da parte dei dirigenti nazionali. E non solo nelle loro dichiarazioni. Floriana Casellato ne richiede la presenza alle inaugurazioni e agli appuntamenti importanti. Serve la loro immagine e la loro esperienza. Serve la stessa cura che la Lega usa quando fa presentare i propri candidati sindaci dai ministri del governo, vedi il ministro Maroni a Montebelluna. Infine servono soldi.

Per questo “lady Obama”, come è stata qualche volta indicata Floriana Casellato, ha aperto un conto corrente in cui chi vuole sostenerla può versare 10 euro, imitando in questo la campagna elettorale di Barack Obama. Questa strategia non serve solo per le elezioni amministrative ma anche al Pd nazionale.

“La Lega è Treviso”, sottolinea Luciana Casellato. “Luca Zaia è di Conegliano, provincia di Treviso. Gianpaolo Gobbo, sindaco di Treviso, è coordinatore nazionale della Lega”.

Quindi la battaglia culturale e simbolica del Pd di Treviso è anche una battaglia simbolica e culturale di livello nazionale. Si tratta di scalfire l’immagine di solidità che la Lega ha al nord usando gli stessi mezzi simbolici a cui la Lega si affida. La lista civica che sostiene Leonardo Muraro si chiama infatti “Razza Piave”.

“E questo non vi sembra un buon motivo per arrabbiarsi e combattere?” dice Floriana Casellato. La sfida è ardua ed Enrico Quarello dimostra concretezza, “l’obiettivo del Pd non è solo quello di vincere le elezioni, a cui comunque ci stiamo dedicando, ma di creare un contrappeso civile e morale alla degenerazione delle istituzioni in cui siamo coinvolti”.

Rimangono in sospeso alcune domande. Quali saranno i primi passi dei dirigenti del Pd veneto? E quali appuntamenti daranno alla cittadinanza per spiegare i temi fondamentali del loro programma?

Alessio Imbò

 

INTERVISTA A FLORIANA CASELLATO

Quali sono le priorità da far capire a chi la vota?

Innanzitutto, sono una persona disponibile a risolvere i problemi della gente. Mi sto impegnando molto per organizzare un programma contro la crisi, facendo attenzione alla provincia di Treviso. Penso ai disoccupati, in particolare ai giovani laureati, agli invalidi che sono lasciati a casa dalle aziende, e alla donne che non riescono ad andare in pensione e che non trovano nuove occupazioni.

Durante il suo intervento ha detto che è importante che le persone che vogliono diventare amministratori si scoprano, facciano sapere le loro opinioni sui grandi temi. Perché gli elettori dovrebbero votare per lei, quali sono i suoi temi fondamentali?

Fondamentale è certamente saper stare insieme in un federlasimo che ci aiuti a diventare migliori e non a peggiorare. Un federalismo che ci aiuti a stare insieme significa lavorare insieme per uscire da questa crisi, da questa forte difficoltà economica.

Come far capire che siamo prima italiani e poi veneti?

Rispetto a questo, credo che tutti debbano sentire il senso dell’appartenenza nazionale. Abbiamo avuto un Presidente della Repubblica che ha fatto emozionare i cittadini, e ha fatto risvegliare l’orgoglio di stare insieme, perché solo insieme possiamo uscire da questa pesante crisi economica, e insieme possiamo affrontare le nuove sfide: penso, ad esempio, alle grandi sfide ambientali, penso al nucleare. Queste sono scelte che vanno oltre l’Italia, oltre l’Europa, ma che, comunque, a livello nazionale devono essere affrontate. E bisogna essere chiari. Perciò, se noi pensiamo di fare il nostro piccolo Veneto, la nostra piccola provincetta, non andiamo da nessuna parte. Provate a pensare: gli imprenditori veneti e trevigiani se na vanno in giro per il mondo a lavorare con la bandiera della padania? Ma la gente ci ride in faccia. Insomma, loro andranno in giro con la bandiera nazionale dell’Italia. Da questo punto di vista fa bene a tutti pensare di stare insieme. Certo in uno stato federalista. Ma essere federalisti per migliorare, e non contro qualcuno, come invece è uscito con l’ultimo decreto sul federalismo municipale. Altra cosa poi è invece il federalismo regionale.

Quali domande vorrebbe fare ai suoi avversari?

Innnanzitutto mi piacerebbe capire quanto spendono per la campagna elettorale. Poi vorrei sapere le motivazioni per cui si sono messi a disposizione [per i loro incarichi]. Insomma, perchè stanno dove stanno? Io penso che per stare nelle istituzioni, come ha detto il nostro Presidente della Repubblica, c’è bisogno prima di tutto di persone umili. Ci devono stare persone che hanno il senso e il rispetto delle istituzioni. Le istituzioni non vanno utilizzate per scopi di partito o per scopi personali, le istituzioni vanno utilizzate per dare una soluzione ai problemi delle gente, questo è il punto.

 


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