CASE SI RIPOSO, È ALLARME PER L’AUMENTO DELLE RETTE
I sindacati il 26 incontreranno il prefetto. Il Pd si unisce alla protesta di famigliari, sindacati e dirigenti delle case di riposo
| Laura Tuveri |
TREVISO – Aumento delle rette delle case di riposo: i sindacati e il Pd sono preoccupati e si uniscono al coro di protesta di degenti e famigliari. Il particolare il sindacato dei pensionati di Cisl, Cgil e Uil hanno chiesto un incontro al prefetto che li riceverà mercoledì 26 gennaio alle 11.
“Abbiamo chiesto un incontro al prefetto perché siamo davvero preoccupati: un aumento delle rette delle case di riposo comporterebbe un peggioramento di tante situazioni familiari già messe a dura prova dalla crisi” ha detto Gianni Bortolato, segretario della Federazione dei pensionati della Cisl di Treviso. L’incontro in prefettura vuole sortire l’effetto di sensibilizzare il rappresentante del Governo sul territorio su questo problema che grava sui bilanci familiari.
Il sindacalista della Cisl è preoccupato a causa dell’assenza di risorse regionali e comunali rischia di portare ad un aumento serio delle rette, dal 2,5 al 6%, ovvero anche 200 euro in più per famiglie. “E se la famiglia non ha i soldi per integrare la retta, le persone con necessità di assistenza verranno dimesse, con il concreto rischio di un peggioramento delle situazioni e dell’aumento della tensione sociale. Le famiglie delle persone non autosufficienti meritano un’attenzione particolare da parte delle istituzioni e non possono essere abbandonate in questo modo” ha concluso Bortolato.
Secondo il Pd aumento alle rette sarebbe ingiustificato. Il coordinatore provinciale Enrico Quarello pensa che, come al solito, in questo modo si colpisca la fascia debole della società e che la Regione sta dimostrando indifferenza verso gli anziani. Quarello promette: “A manifestare in Regione con i familiari degli ospiti delle case di riposo ci saremo anche noi.” Fra i calcoli del Pd e quelli dei sindacati vi sarebbero differenze sulle cifre: Quarello, infatti, teme che le rette residenziali possano schizzare fino a circa 365 euro annui per ospite.
“Sono 850 i nostri concittadini anziani ospitati nelle case di riposo della provincia – ha dichiarato Quarello - di loro la Regione non si cura: prima non viene rifinanziato il Fondo regionale per la non autosufficienza e ora, con i tagli al sociale, verranno aumentate le rette di residenzialità, con un drammatico aggravio di spesa a carico delle loro famiglie.” Quarello sostiene, dunque, le ragioni dei sindacati e dei dirigenti delle case di riposo trevigiane perché ritiene questi aumenti ingiustificati che andranno, come sempre, a colpire la fascia debole della società, ossia quelle famiglie che hanno alloggiato i loro cari anziani nelle strutture pubbliche d’accoglienza.