Aumenti rette nelle case di riposo della Marca: scatta la protesta dei familiari degli ospiti
Petizione contro i rincari: "Abbiamo raccolto oltre 600 firme per chiedere alla regione e allo Stato fondi straordinari"
| Isabella Loschi |
TREVISO - Con l’aumento dei costi dell’energia e delle maniere prime sono lievitati anche i costi delle rette delle case di riposo trevigiane. Tra i vari istituti della Marca ci sono stati aumenti che vanno dai 3 e fino ai 12 euro al giorno, a seconda della tipologia di residenza. Cifre che ricadono sugli ospiti e sulle loro famiglie e sui comuni che a loro volta si trovano in una difficile situazione economica a causa degli stessi aumenti di tariffe e prezzi. "Per evitare l’aumento delle rette è necessario che lo Stato e la regione Veneto intervengano assegnando fondi straordinari alle case di riposo per coprire l’aumento dei costi che non può essere scaricato sugli ospiti, sulle loro famiglie, sui comuni”. A dirlo sono i rappresentanti dei familiari degli ospiti delle Rsa di Israa di Treviso e della Fondazione Anni d’Argento di Silea che hanno deciso di lanciare una petizione dopo l’aumento delle rette.
“Abbiamo raccolto 625 firme tra i familiari - 500 firme raccolte tra i familiari degli ospiti Israa e 125 Fondazione Anni d’Argento - che abbiamo consegnato al presidente della regione Luca Zaia, all’assessore Lanzarn e al ministro della Salute, per chiedere misure straordinarie per non far pagare i deficit nei bilanci delle Rsa su ospiti e familiari”, spiegano il vicepresidente dell'associazione, Eugenio Gallina insieme a Silvano Filippetto, Sebastiano Rizzo e Miriam Pilon. In particolare per quanto riguarda i circa 800 ospiti delle 4 strutture dell’Israa, da febbraio, le rette sono aumentare di 3 euro al giorno, che equivalgono a 90 euro per ciascun ospite e oltre 1.100 euro all’anno. E non sono neppure le più alte: c’è chi ha aumentato fino a 12 euro in più al giorno.
“Per l’Israa gli aumenti ammontano a circa 700mila euro all’anno. Siamo stati costretti ad aumentare le rette di 3 euro, seppur mantenendole tra le più basse del Veneto, perché, entro il 28 febbraio, abbiamo l’obbligo di approvare un bilancio in pareggio. Questi tre euro ci sono serviti per raggiugnere il pareggio di bilancio. Non avevamo alternativa, pena il commissariamento”, spiega il direttore di Israa, Giorgio Pavan che supporta l’iniziativa portata avanti in maniera autonoma dai familiari degli ospiti. “Dobbiamo metterci tutti dalla stessa parte per cercare nuove soluzioni insieme a sostegno della popolazione anziana e non autosufficiente”. I rappresentanti dei familiari mercoledì prossimo incontreranno il sindaco di Treviso e presidente Anci, Mario Conte e l’assessore al sociale della Regione, Manuela Lanzarin per chiedere un intervento urgente.