Il cementificio brucerà anche la plastica: "Abbiamo paura"
Bruciando pneumatici ha prodotto 16 chili all’anno di mercurio, nell’ultimo decennio
PEDEROBBA - Il cementificio di Pederobba fa paura. L’impianto produttivo presto sostituirà come combustibile i già tanto contestati pneumatici, con l’ancora più temuta plastica: non appena la struttura sarà adeguata alle prescrizioni imposte dalla provincia di Treviso.
“La cosa più assurda è che non bruceranno i rifiuti di plastica della nostra provincia perché noi siamo virtuosi e differenziamo bene, quindi non c’è abbastanza plastica per alimentare il cementificio – spiega Daniela Pastega, presidente dell’associazione AriaNova -. I pneumatici erano già un combustibile inaccettabile visto che nell’ultimo decennio a Pederobba hanno prodotto annualmente ben 16 kg di mercurio: una quantità impressionante. Ma le plastiche apriranno ulteriori nuove incognite per la salute pubblica dato che le norme in materia di emissioni, cui devono sottostare i cementifici, sono molto più blande rispetto a quelle per gli inceneritori anche se compiono la stessa attività”.
La questione cementificio è stata oggetto di dichiarazioni molto serie anche in occasione della recente conferenza stampa tenutasi a Montecitorio da parte di un nutrito cartello di associazioni trevigiane che hanno contestato il modello produttivo e agricolo del Veneto. “Nei documenti delle autorità sanitarie sul cementificio – ha dichiarato Mauro Moretto di Coltiviamo Futuro – gli esperti hanno dichiarato che anche in presenza di rischi per la salute occorre cautela nelle dichiarazioni per non creare allarmismo. Noi però non intendiamo tacere”.