CERTIFICATI DI MALATTIA: NUOVE REGOLE
E' già caos per una nuova legge firmata dal ministro Brunetta
| Milvana Citter |
SAN FIOR – Certificati di malattia on line. Senza sperimentazione andrà a breve in vigore una nuova legge, firmata Brunetta. Medici di medicina generale sul piede di guerra: “A rischio il riconoscimento delle indennità ai lavoratori”.
Il suo diktat è “combattere gli sprechi” tra fannulloni, finti malati e invalidi e quant’altro. E per farlo il Ministro Renato Brunetta si sta impegnando su più fronti. L’ultimo dei quali è l’introduzione di una modifica nell’invio dei certificati di malattia. Con la nuova legge data marzo 2010, il ministro ha stabilito che i certificati non dovranno più essere spediti con raccomandata all’Inps e consegnati ai datori di lavoro, ma saranno i medici di base ad inviarli on line direttamente all’Istituto di previdenza. Una soluzione geniale: meno complicazioni per il lavoratore malato, meno costi e una procedura facile che, con un click risolve il problema. Fino al 4 agosto i medici di base hanno tempo per sperimentare il nuovo procedimento, dal 5 agosto la legge entra a regime e per chi non la rispetta può scattare anche il licenziamento.
Fac simile di un certificato di malattia "cartaceo"
Le cose però non sono così semplici e infatti i medici di medicina generale, sono già sul piede di guerra: “Sarebbe tutto molto bello – spiega Elena Villani, Vicepresidente Prov. Snami -, peccato però che a tutt’oggi nella nostra Usl 7, come nella maggior parte delle aziende sanitarie in Italia, non sia ancora partita la sperimentazione. Il problema organizzativo è di chi deve fornirci gli strumenti per ottemperare la legge, e cioè le password per collegarci all’Inps. Un codice personale per ogni medico che deve essere consegnato dall’azienda sanitaria. Senza questa password non possiamo neppure sperimentare il sistema, vedere come funziona”. Nel frattempo però, in ottemperanza alla legge, l’Inps ha comunicato ai datori di lavoro le novità e questi la stanno comunicando ai lavoratori che quindi si aspettano di trovare attivo il servizio nel momento in cui ne dovessero aver bisogno. “Ho provato a chiedere spiegazioni all’Inps e all’azienda sanitaria, ma la confusione è ancora tanta e temo che, ad agosto, la situazione sarà esattamente quella di oggi”.
La dottoressa Elena Villani, vicepresidente provinciale Snami (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani)
Una confusione metodologica che mette a rischio le stesse indennità dei lavoratori perché, tra un invio on line non attivo e un invio cartaceo non più accettato, la malattia potrebbe non essere registrata: “Non sappiamo come comportarci – continua Villani -. Chiederemo all’Inps e a Brunetta, sperando che il ministro il 5 agosto non sia in ferie”. I medici si sono dati un codice di autoregolamentazione: “Se l’on line non sarà possibile, continueremo a spedire i certificati via posta sperando che l’Inps li accetti”.
Tanta è ormai l’esasperazione della categoria, per leggi e novità normative che complicano la vita a medico e paziente: “Non è possibile avere un sistema così complicato e pieno di minacce. Il cittadino non vuole essere fuori dalle regole ma vuole che siano applicabili. E sarebbe davvero utile che chi si inventa queste leggi, controllasse poi quanto sono attuabili. Anche perché, e questo è addirittura un paradosso, ad avere valore legale non è il certificato spedito on line ma la copia cartacea che noi, medici di base, siamo obbligati a stampare a spese nostre. Allora, o lo stato prevedere che la tecnologia sia legale, oppure è una presa in giro”.
Intanto arrivano anche altre novità sul fronte delle “malattie”, con un inasprimento delle regole per la concessione dei giorni di assenza dal lavoro: “Il ministro Brunetta – conclude Villani -, ha chiarito che d’ora in avanti il medico potrà concedere giorni solo in presenza di sintomi oggettivabili. Se il paziente è stato male la notte o il giorno prima, il medico non potrà più certificarlo e lo dovrà mandare a lavorare”.