"Nella Marca aumentano i posti di lavoro ma cala la qualità dei contratti di lavoro"
Gian Luca Fraioli, segretario provinciale della Uil trevigiana Spiega come sta cambiando il lavoro anche nella nostra provincia
TREVISO - In Piazza Borsa a Treviso oggi la Uil trevigiana parlerà di pandemia (dalla quale non siamo ancora usciti) e di guerra (nella quale rischiamo ogni giorno di più di entrare). Riguardo alla prima - ci assicura Gian Luca Fraioli, segretario provinciale, “l’impegno profuso in questi due anni e i provvedimenti che insieme al Governo abbiamo adottato per la gestione degli ambienti di lavoro hanno consentito alla stragrande maggioranza delle aziende del territorio di Treviso, di attrezzarsi e metabolizzare l’emergenza pandemica.
Adesso però di emergenza ce n’è un’altra...
E infatti il problema adesso è proprio una guerra che sta impattando sul tessuto socio-economico del nostro territorio. In tutti gli incontri che abbiamo fatto con le associazioni sono emersi sempre le medesime criticità: l’approvvigionamento di materiali e di energia.
Quali provvedimenti dovrebbero essere adottati al più presto nella Marca?
Certamente interventi strutturali e non estemporanei da parte del Governo nei settori in cui il mercato si è dimostrato fallimentare rispetto alle esigenze del territorio.
Questo dal punto di vista economico; invece sul versante del lavoro?
E qui come Uil siamo preoccupati, anzi direi molto preoccupati perché alcune aziende nella Marca trevigiana non riescono a sostenere i livelli di produzione necessari perché proprio mancano i semilavorati, le materie prime, oltre ai costi dell’energia.
Conseguenze immediate?
Richieste - numerose - di cassa integrazione. Chiediamo anche per questo una rimodulazione del Pnrr, costruito in altri tempi per fornire risposte diverse. Ora con la guerra in Ucraina i fattori sono cambiati.
La transizione ecologica è una strada?
E' la strada! Dobbiamo assolutamente aiutare le aziende locali a portare avanti questo piano che oggi è quanto di più attuale e necessario per rispondere alla crisi energetica.
Lavoratori e occupazione nella Marca: come siamo messi?
Occorre costruire anche a Treviso un modello diverso in cui tutti gli attori (istituzioni e associazioni di categoria) siedano insieme attorno a un tavolo per realizzare interventi concreti: accordi di contrattazione sociale con i Comuni per abbassare ad esempio il limite dei redditi oltre il quale ottenere gli sconti.
Ma Treviso perde o guadagna in termini di posti di lavoro?
Aumentano i posti di lavoro e il rapporto tra cessazioni e nuove assunzioni è favorevole a queste ultime. Tuttavia ultimamente si pone un problema sul piano della qualità dei contratti di lavoro.
In che senso?
Mi riferisco alla regolarità dei contratti di lavoro applicati all’interno delle aziende e insieme alla qualità del lavoro che viene offerto. Se ad esempio in una azienda dell’edilizia, o dei metalmeccanici o della logistica so fa riferimento a un contratto cosiddetto “basso” come quello di cooperativa si pone un problema di qualità dell’offerta di lavoro. Qualità che passa anche attraverso una formazione: il personale deve essere formato è questo deve essere al centro della vita di una azienda.
Come del resto il problema della sicurezza…
Come Uil abbiamo portato avanti la campagna “zero morti sul lavoro”: l’anno scorso su Treviso abbiamo intrapreso tutta una serie di manifestazioni e azioni ma è necessario che tutti gli Spisal rafforzino il loro personale per i controlli.
Perché celebrare oggi il Primo Maggio?
Perché il lavoro deve ritornare al centro di tutti i nostri ragionamenti dopo due anni di pandemia. Ai lavoratori della Marca, ma anche a coloro che non lavorano (disoccupati e pensionati) noi della Uil oggi vogliamo dire che il lavoro è lo strumento per godere di diritti, dignità e per avere la possibilità di costruire del proprio futuro.