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28 settembre 2024

Treviso

Cessione del credito, bloccato il portale di Poste e di altre banche: a rischio oltre 10mila imprese trevigiane

"Abbiamo investito dei soldi ma per riscuotere è tutto bloccato"

| Isabella Loschi |

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| Isabella Loschi |

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TREVISO - Preoccupazione tra le aziende artigiane della Marca dopo la modifica del sistema della cessione dl credito che prevede il divieto di cessione multipla dei crediti fiscali legati ai bonus edilizi.

Poste Italiane, e altri istituti di credito come Banca Intesa-Deloitte, hanno bloccato il servizio di cessione del credito d’imposta. Sul portale si legge: “Si informa che la piattaforma per il servizio di acquisto di crediti d’imposta non è attiva”. La scadenza per fare le pratiche per i crediti derivanti dalle spese 2021 è però il 16 marzo. Dunque tutti coloro che hanno creduto nel superbonus, effettuato i lavori grazie ai bonus dell’edilizia e ora hanno i crediti da cedere - imprese, professionisti, privati - sono in rivolta.

“Il motivo – ipotizza Cna Treviso - potrebbe essere che la Cassa Depositi e Prestiti ha sospeso gli acquisti dei crediti perché il decreto sostegni-ter ha messo un divieto sulle cessioni di credito successive alla prima, probabilmente individuando in questi passaggi possibilità di frodi”.

Tutto ciò ha però fatto collassare il mercato del credito, bloccando tutto e mettendo in difficoltà chi lavora e a casa sua sta facendo i lavori. “Ci troviamo spiazzati: abbiamo investito dei soldi, comprato del materiale, e speravamo di “rientrare”, ma ora che dobbiamo riscuotere è tutto bloccato, e non sappiamo cosa succederà - racconta Iulian Roman, titolare di un’impresa edile –. Ho dei crediti fiscali e ieri, entrando nel portale delle Poste ma anche nel sito di un istituto di credito, ho scoperto che è tutto bloccato e non sono riuscito a monetizzare. Tra qualche giorno arriveranno le ricevute bancarie e se saltano quelle, saltiamo anche noi. E poi c’è il discorso dei contratti firmati e dei cantieri da avviare. Se non abbiamo entrate in questi giorni, non posso avviare i cantieri di cui sono general contractor perché mi trovo a non poter pagare i subfornitori”.

Per Confartigianato marca trevigiana il provvedimento “avrà un effetto devastante su tutto il sistema casa che ha visto nel corso del 2021 un saldo positivo di 150 imprese e rischia di far saltare lavori in provincia per oltre 164 milioni di euro”. Nella Marca sono 10.357 le imprese artigiane trevigiane, che danno lavoro a 22.166 addetti, che rischiano di chiudere o di incorrere in gravissime difficoltà, sia economiche che lavorative. “Come Confartigianato abbiamo fatto appello al presidente Mario Draghi, al governatore del Veneto, Luca Zaia e ora al Prefetto di Treviso, Angelo Sidoti, con una lettera in cui esprimiamo grande preoccupazione che quotidianamente vivono le nostre imprese e perché il Parlamento intervenga eliminando al più presto questa assurdità che va a modificare rapporti e impegni già assunti e compromette la stipula di nuovi contratti”.

“Chiediamo a gran voce che l’esecutivo Draghi non si dimostri sordo alle nostre richieste - scrive Confartigianato - Le frodi si combattono in altro modo: non con la modifica delle regole in corso d’opera ma con la tracciabilità delle operazioni e la qualificazione delle imprese. Le imprese “serie” devono poter continuare a lavorare”.

 


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