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12 dicembre 2024

Valdobbiadene Pieve di Soligo

Cinquant'anni per l'Aido di Valdobbiadene

Grande festa al Tempio del Donatore di Pianezze per il primo gruppo Aido della provincia di Treviso ad aver compiuto mezzo secolo

| Fabio Zanchetta |

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| Fabio Zanchetta |

aido valdobbiadene

VALDOBBIADENE - Nella giornata di ieri, domenica 14 luglio 2024, il gruppo di Valdobbiadene dell'Associazione Italiana per la Donazione di Organi (Aido) ha celebrato i primi cinquant'anni di attività al Tempio del Donatore di Pianezze. Una festa importante e partecipata, a cui sono accorsi una trentina di gruppi dell'associazione da tutto il territorio regionale, oltre a una delegazione dell'Avis di Valdobbiadene, varie autorità e numerosi associati e simpatizzanti. Quello di Valdobbiadene è il primo gruppo comunale Aido della provincia di Treviso ad aver raggiunto il mezzo secolo di vita, anche se oggi è guidato da un direttivo giovane composto in gran parte da trentenni e quarantenni, alcuni con un impegno di lungo corso come volontari.

 

“Cinquanta è un numero importante in ogni settore della vita, ma noi come Aido dobbiamo essere ulteriormente spronati a fare di più. La popolazione non è ancora sufficientemente sensibilizzata alle tematiche della donazione e il lavoro resta molto da fare”, ha spiegato Luca Meneghel, 41 anni, presidente dell'Aido di Valdobbiadene che da pochi mesi ha iniziato il suo secondo mandato e volontario da più di vent'anni. Nel 2020 Meneghel ha sostituito il cavalier Luciano Tramet, presidente di Aido Valdobbiadene per dieci mandati e ben trentasei anni: a lui e a Gaetano Dalla Longa, volontario da quarant'anni, il gruppo ha donato delle targhe di ringraziamento per la generosità e l'impegno spesi a sostegno dell'associazione. “Oggi tributiamo un grande omaggio ai nostri soci fondatori – ha sottolineato Meneghel – che inizialmente erano pochi ma fortemente motivati ad affrontare le numerose difficoltà e diffidenze iniziali. Loro ci hanno dato la possibilità di essere qui oggi, dopo cinquant'anni, e immagino che ne sarebbero orgogliosi”.

 

Ad ospitare le celebrazioni, il luogo che la comunità di Valdobbiadene ha voluto dedicare a chi decide di donare parte di se stesso al prossimo: il Tempio del Donatore, una chiesa moderna dalle solide mura di cemento il cui caratteristico tetto di legno a capanna la fa assomigliare a una grande tenda. Un senso di protezione non casuale: questo edificio fu fortemente voluto agli inizi degli anni Sessanta dal primo presidente Avis di Valdobbiadene, Giovan Battista Cecchella, e dall'allora cappellano Don Vittorio Gomiero, come simbolo di pace da costruire alle pendici del monte Cesen, dove durante la Grande Guerra una postazione austro-ungarica fronteggiava i soldati italiani provenienti dalle zone del Montello del Monte Grappa. A margine della manifestazione, i rappresentati provinciali e regionali dell'Aido hanno voluto spiegare l'impegno quotidiano dell'associazione e come essa si stia aprendo alla partecipazione delle nuove generazioni, un passo avanti indispensabile per continuare a diffondere la cultura della donazione di organi, unico modo oggi per cui avvenga un trapianto.

 

“Nel 2023 abbiamo ottenuto i migliori risultati di sempre, questo anche grazie a una nuova e innovativa formula di trapianto come quella a cuore fermo – spiega Ottavio Aggio, vicepresidente Aido Veneto – I nostri volontari storicamente investono sul territorio e riescono a coinvolgere molti giovani, ma nella nostra regione ancora oggi una persone su tre, una su quattro in certe zone, rifiuta il trapianto di organi o non si esprime in merito. Per questo è importante continuare a sensibilizzare in tal senso, e spiegare che ci sono varie modalità per dare l'assenso: la raccolta delle volontà da parte dell'Aido, all'atto del rinnovo della carta di identità, o come dichiarazione da presentare all'Ulss o persino con una dichiarazione firmata da tenere sempre con i propri documenti”.

 

“La sezione provinciale di Treviso è stata una delle prime a nascere in Italia, e oggi la nostra provincia conta di oltre trentaseimila iscritti, tra cui molti attivi e impegnati quotidianamente – racconta Angelino Tronchin, presidente Aido Treviso – Per continuare a diffondere il valore della donazione è importante continuare a coinvolgere i giovani, su cui abbiamo sempre investito molto, in particolare organizzando incontri nelle scuole. Pensando proprio a loro è stata creata Digital Aido, cioè la possibilità di dare il proprio assenso al trapianto via dispositivo elettronico, attraverso l'apposita App o sul sito digitalaido.it”.

 


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