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18 novembre 2024

Lavoro

Come viene tassato il TFR lasciato in azienda? Le informazioni chiave

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calcolo Trattamento di Fine Rapporto (TFR)

Il Trattamento di Fine Rapporto (TFR) rappresenta una componente essenziale per i lavoratori subordinati in Italia, a prescindere da quale sia il proprio contratto. Si tratta, infatti, di una somma che viene maturata mensilmente durante il periodo lavorativo e, generalmente, viene liquidata alla fine del rapporto, salvo che il dipendente non abbia scelto di destinarla a un fondo pensione.

 

Quando il TFR viene lasciato in azienda, esso viene accantonato e rivalutato annualmente fino al momento della liquidazione. Questa scelta, però, comporta specifiche implicazioni fiscali, influenzando sia il metodo di calcolo delle imposte sia le aliquote applicabili. Comprendere queste regole, dunque, è fondamentale per prevedere il valore netto della somma percepita al momento della liquidazione e per prendere decisioni consapevoli durante il periodo lavorativo.

 

Che cos’è il TFR e come funziona

 

Come appena anticipato, il TFR è una somma che il datore di lavoro accantona a favore di un dipendente e che viene erogata alla fine del rapporto professionale. Questo importo matura mensilmente e viene rivalutato ogni anno fino al momento della liquidazione.

 

Il diritto al TFR spetta a tutti i lavoratori subordinati, compresi quelli in periodo di prova, indipendentemente dalla tipologia contrattuale. Ne sono esclusi, invece, i collaboratori e coloro che svolgono stage o tirocini.

 

Tassazione del TFR lasciato in azienda: le regole principali

 

La scelta di lasciare il TFR in azienda comporta un regime di tassazione differente rispetto alla sua destinazione a un fondo pensione. Nel primo caso, infatti, la percentuale può arrivare fino al 23%, mentre nel secondo è più vantaggiosa: l’aliquota parte dal 15% e nel tempo scende fino al 9%.

 

Per comprendere effettivamente come funziona la tassazione TFR lasciato in azienda, però, è fondamentale conoscere le sue componenti principali:

 

• Quota maturata: viene accantonata mensilmente durante il rapporto di lavoro e tassata al momento della liquidazione tramite la tassazione separata.

• Rivalutazione annuale: la somma accantonata viene rivalutata ogni anno per adeguarsi all'inflazione.

 

Questi due elementi vengono tassati in momenti differenti: la rivalutazione ogni anno, la quota maturata al termine del rapporto di lavoro. Tale distinzione, quindi, influisce sull'importo netto finale che il lavoratore riceve.

 

La tassazione separata del TFR

 

La tassazione separata del TFR si applica esclusivamente alla quota maturata, mentre la rivalutazione segue un regime diverso.

 

Per determinare l'aliquota della tassazione separata, si prendono in considerazione i redditi percepiti nei due anni precedenti alla liquidazione del TFR. Il calcolo avviene in questo modo:

 

1. Sommare i redditi complessivi dei due anni precedenti a quello in cui si riceve il TFR.

2. Dividere il risultato per 2, ottenendo così il reddito medio.

3. Applicare gli scaglioni IRPEF al reddito medio per determinare l'incidenza media dell'imposta su tale importo.

 

L'aliquota risultante da questo calcolo viene applicata alla somma del TFR da tassare. Se nei due anni precedenti il lavoratore non ha percepito alcun reddito, si utilizza l'aliquota IRPEF più bassa, così da garantire un trattamento fiscale favorevole.

 

Tassazione sulla rivalutazione del TFR

 

Il TFR lasciato in azienda non solo viene accantonato ma è soggetto a una rivalutazione annuale. Questa, in particolare, viene effettuata in base a un tasso composto da due elementi:

 

• Un tasso fisso dell'1,50%.

• Un tasso variabile, pari al 75% dell’aumento dell’indice dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati, accertato dall’ISTAT rispetto al mese di dicembre dell’anno precedente.

 

La rivalutazione è soggetta a un'imposta sostitutiva del 17%, che viene calcolata annualmente direttamente sulla busta paga, con acconto a novembre e saldo a gennaio.

 

Tassazione del TFR su fondo pensione

 

Se il TFR viene destinato a un fondo di previdenza complementare, la tassazione applicabile è generalmente più vantaggiosa. L'aliquota, infatti, parte da un massimo del 15% e può diminuire progressivamente fino al 9%, grazie a una riduzione dello 0,30% per ogni anno di permanenza nel fondo dopo il quindicesimo anno di adesione.

 

Tassazione TFR in caso di pensionamento

 

Le modalità di tassazione del TFR, infine, non variano in base alla causa di cessazione del rapporto di lavoro, inclusa la pensione. Pertanto, in caso di pensionamento, la somma percepita sarà tassata secondo le regole descritte in precedenza.

 

La tassazione del TFR, dunque, rappresenta un tema complesso ma fondamentale per chi desidera massimizzare il valore del proprio trattamento di fine rapporto. Conoscere le differenze tra le varie opzioni, infatti, permette di valutare attentamente l'impatto fiscale e di prendere decisioni consapevoli in base alle proprie esigenze economiche e previdenziali.

 

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